15 Giugno 2025
MarcoBaliani_DelCoraggioSilenzioso2_photoMarcoParollo

Marco Baliani (ph. Marco Parollo)

Marco Baliani (ph. Marco Parollo)

RAVENNA. Le storie di eroi sono esistite fin dall’antichità – prescelti dagli dei, incarnazione di forza fisica e morale, posti al di sopra delle persone comuni da un destino eccezionale che spesso li condanna a una tragica solitudine – ma la nostra epoca richiede un nuovo concetto di coraggio.

Lungo il percorso tematico di questa XXXVI edizione di Ravenna Festival, che esplora l’evoluzione della figura dell’eroe dall’epica ai giorni nostri, c’è anche Del coraggio silenzioso, uno spettacolo di e con Marco Baliani: lunedì 16 giugno, alle 21 al Teatro Alighieri, Baliani ci invita a contemplare quel coraggio che agisce quasi inaspettatamente e non presuppone una tempra guerriera né si attende una ricompensa. Cinque storie in cui parole e musica si intrecciano “per restituire la semplicità scandalosa di quegli umani atti di coraggio silenzioso”, come sottolinea l’artista. Ha collaborato alla drammaturgia Ilenia Carrone, mentre le musiche di Mirto Baliani sono eseguite live dal loro autore, affiancato da Cristiano Arcelli, Giacomo Gaudenzi e Francesco Tedde. Lo spettacolo è una coproduzione di Comune di Bergamo, Teatro Donizetti e Casa degli Alfieri e l’appuntamento a Ravenna è reso possibile dal sostegno di Reclam Edizioni e Comunicazione.

“Di solito si associa alla parola coraggio un’azione eclatante, dettata da un’urgenza impellente, un’azione che sfida la morte e se ne appropria, mostrando una luminosa presenza dell’umano – scrive Marco Baliani nelle note sullo spettacolo – È il coraggio numinoso, visibile, mostrato, che accade in condizioni estreme, e che diviene poi epos, racconto, esempio. Ma c’è un altro tipo di coraggio, silenzioso e non appariscente, ed è di questa declinazione che lo spettacolo vuole dire (…). Questo coraggio agisce in forma sottomessa, agisce per un’urgenza ineludibile, ma non pretende riconoscenza, non attende un ringraziamento, colui o colei che lo attuano lo fanno per necessità, una necessità che ha a che fare con la profondità dell’umano che è in noi, a cui è perfino difficile dare una spiegazione. Parole come compassione, solidarietà, altruismo, amore, carità, bontà, cercano di circoscrivere il mistero umano di quell’atto ma più che altro ne delimitano solo il valore empatico, perché non ci sono parole che spiegano come quell’impulso ad agire, nonostante tutto, avvenga in individui che di colpo sentono di dover compiere un gesto per loro improvvisamente necessario.”

Il riferimento all’antichità è forse ineludibile quando si parla di eroi e coraggio, ma non sono i guerrieri dell’Iliade né Ulisse dal multiforme ingegno a cui pensa Baliani: “Antigone che, nonostante il divieto di Creonte, va a seppellire il corpo del fratello ne è l’esempio archetipico – spiega invece – «Ci sono leggi non scritte, inviolabili, / che esistono da sempre, / e nessuno sa dove attinsero splendore». È questo splendore di cui parla Antigone che vado cercando, quel nocciolo luminoso che trasforma un’esistenza intera in un atto esemplare, ma silenzioso, luminoso ma vissuto nell’ombra, nel pudore, nella pura necessità del dover agire. Cinque narrazioni, cinque situazioni estreme e cinque esistenze, che, grazie al racconto, divengono, in quel luogo effimero e potente che è la scena teatrale, cinque testimonianze di taciturno coraggio”.

Attore, autore e regista, a partire dallo spettacolo Kohlhaas del 1989 e attraverso un originale percorso di ricerca, Marco Baliani è figura eclettica e complessa del teatro contemporaneo. Ha sperimentato drammaturgie corali creando spettacoli-evento per molti attori, come Come gocce di una fiumana (premio IDI per la regia), o Antigone delle città, sulla strage di Bologna del 2 agosto, o ancora dirigendo progetti come I Porti del Mediterraneo con attori di Paesi dell’area mediterranea. Parallelamente ha proseguito la propria ricerca nella narrazione, ma anche diretto opere liriche, tra cui Ellis Island, su musiche di Giovanni Sollima, La famosa invasione degli orsi in Sicilia per l’Auditorium Parco della Musica di Roma, Il sogno di una cosa e Corpi eretici, con la direzione musicale di Mauro Montalbetti. Per il cinema è stato diretto da registi quali Francesca Archibugi, Roberto Andò, Saverio Costanzo, Cristina Comencini e Mario Martone.

Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org

Questo post è stato letto 23 volte

About The Author

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *