23 Giugno 2025
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(ph. Silvia Lelli)

(ph. Silvia Lelli)

RRAVENNA. Da mercoledì 25 giugno al 13 luglio (tutti i giorni tranne il lunedì e il giovedì), alle 20, nell’ambito di Ravenna Festival, andrà in scena l’edizione integrale di DON CHISCIOTTE AD ARDERE, ideato e diretto da Ermanna Montanari e Marco Martinelli, fondatori e direzione artistica delle Albe, che partirà da Palazzo Malagola, in via di Roma 118.

Lo spettacolo è unacoproduzione Albe/Ravenna Teatro, Ravenna Festival e Teatro Alighieri in collaborazione con i Musei nazionali di Ravenna e l’Opera di Religione della Diocesi di Ravenna.

La terza anta conclude il progetto triennale (2023-2025) che i due direttori artistici delle Albe, Ermanna Montanari e Marco Martinelli, dedicano all’opera-mondo di Cervantes. Il progetto è continuato nel solco del Cantiere Malagola, esperienza che ha raccolto l’eredità del Cantiere Dante e che, dal 2017 al 2022, ha coinvolto migliaia di cittadini nella messa in scena delle cantiche della Divina Commedia. Dopo la prima antache parte e si sviluppa negli spazi dell’omonimo Palazzo Malagola, sede del Centro di ricerca vocale e sonora fondato e diretto proprio da Montanari insieme a Enrico Pitozzi, e la seconda, ospitata tra le mura di Palazzo Teodoricoquest’anno la trilogia si conclude al Teatro Rasi. 

I maghi (Hermanita e Marcus, alias Ermanna Montanari e Marco Martinelli), insieme agli “erranti” e alle maschere (Don Chisciotte, Dulcinea, Sancio, alias Roberto Magnani, Laura Redaelli e Alessandro Argnani) arrivano di fronte ad un antico edificio – una chiesa? un teatro? – per ‘tirare le fila’ di questa reinvenzione del romanzo seicentesco, che si rivolge al nostro XXI secolo, dilaniato da guerre e ingiustizie, non diverso da quello contro cui si scagliava il mite sognatore. Le bacchette di questi due maghi scalcagnati sono però spuntate e non possono fare altro che evocare fantasmi. Attorno a loro centinaia di cittadine e cittadini. Che cosa è reale, che cosa è sogno, che cosa è profezia?

“In questi tempi – osserva Franco Masotti, direttore artistico del Ravenna Festival – in cui un’umanità dispersa e scoraggiata si interroga su come affrontare i drammi e gli sconvolgimenti a cui i tempi presenti ci pongono di fronte, si avverte sempre di più l’esigenza di farsi comunità, di intessere rapporti empatici e solidali tra le persone e il teatro ci offre un’occasione unica e preziosa per poterlo fare, attraverso la ricerca condivisa della bellezza nell’esercizio del pensiero critico, tra emozione e riflessione. Il ‘Don Chisciotte ad ardere’ delle Albe, che giunge quest’anno alla sua conclusione, rappresenta così un’esperienza unica, attraverso quella modalità della ‘Chiamata pubblica’, praticata e affinata negli anni, che ha reso Ravenna un caso unico – e invidiato – in tutta Europa”.

Anche quest’anno il progetto vedrà la partecipazione, insieme alle cittadine e ai cittadini di Ravenna, di “tribù” (gruppi composti da ragazzi e ragazze che hanno partecipato a laboratori di non-scuola) provenienti sia dall’Italia che dall’Estero. Più che raddoppiati, rispetto allo scorso anno, i giovani che arriveranno dal nostro Paese, e in particolare da Bari, Firenze, Foligno, Marsciano, Napoli, Noto, Rimini, Roma, Santarcangelo, Sassuolo, Trento, Varese, Villanovaforru. Grazie ad una presenza radicata anche all’estero, diversi ragazzi e ragazze giungeranno anche da Malta e da Parigi.

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