23 Giugno 2025
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(ph. Anna Tena)

(ph. Anna Tena)

RAVENNA. Tutto fuorché un ordinario quartetto: il Signum Saxophone Quartet, atteso al MAR Museo d’Arte della Città di Ravenna martedì 24 giugno alle 21.30 per Ravenna Festival, da vent’anni ha dimostrato come la sfavillante fusione di quattro sassofonisti di altissimo livello possa muoversi con libertà e rigore attraverso epoche e stili lontanissimi tra loro.

È il piccolo miracolo musicale di Blaž Kemperle (sax soprano), Jacopo Taddei (sax alto), Alan Lužar (sax tenore) e David Brand (sax baritono), quattro “voci” di sax che hanno reso possibile la nascita di brani originali per quartetto di sassofoni, ma anche nuovi arrangiamenti di pagine orchestrali, dal barocco al rock. Fin dalla maniera coreografica con cui suonano in semicerchio, questi Fab Four del sassofono riescono a dare nuova vita a ogni repertorio, come dimostreranno nel loro programma, che tocca il tardo romanticismo di Grieg, le nostalgiche atmosfere di Piazzolla, l’America di Gershwin e Barber per arrivare a un travolgente brano originale per quartetto di sassofoni del compositore vietnamita-americano Viet Cuong.

Al versatile sax, inventato da Adolphe Sax a metà Ottocento, sono consentite incursioni in contesti molto lontani dal suo raggio d’azione, come dimostra la Suite in stile antico “Dai tempi di Holberg”, omaggio di Edvard Grieg allo scrittore settecentesco Ludvig Holberg, noto come il “Molière del Nord”. Il viaggio prosegue verso le Americhe che hanno consacrato il sassofono: l’Argentina è rappresentata da Astor Piazzolla, con la trascrizione per quattro sassofoni della sua Suite del Angel, poetica rappresentazione di ballo, morte e risurrezione di un angelo che cerca di guarire gli “spiriti spezzati”. Ma il sax sa cantare anche gli afroamericani della Carolina del Sud, teatro delle vicende di Porgy and Bess, rese immortali da George Gershwin e dalla sua Summertime. Si ascolterà poi l’elegiaco Adagio di Samuel Barber, diventato colonna sonora di innumerevoli film, e infine il giovanissimo Viet Cuong, compositore vietnamita-californiano classe 1990, il cui Beggar’s Lace è stato scritto appositamente per quattro sassofoni: brano di poderosa muscolarità, che sfrutta magistralmente tutti gli effetti del sassofono, anche quelli inaspettatamente percussivi. 

Formatosi a Colonia nel 2006, il Signum Saxophone Quartet si è subito imposto come uno degli ensemble più creativi del panorama musicale internazionale, esibendosi regolarmente nei festival e nei teatri di tutto il mondo. Nel 2013 fa il suo debutto alla Carnegie Hall di New York e riceve il Rising Stars Award 2014/2015 dalla European Concert Hall Organization. Tra i palcoscenici che hanno applaudito i quattro sassofonisti ci sono il Barbican di Londra, il Konzerthaus di Vienna, il Concertgebouw di Amsterdam, il Palais des Beaux-Arts di Bruxelles, il Festspielhaus di Baden-Baden e la Elbphilharmonie di Amburgo. Il Signum è anche molto attento al pubblico di domani e ha ideato un proprio format di concerto per famiglie: SIGNUM4kids. Dopo i primi due album, Debut (2011) e Balkanication (2014), nel 2021 il quartetto ha presentato due nuovi progetti discografici: Starry Night (con Alexej Gerassimez) e il loro primo album con la prestigiosa etichetta Deutsche Grammophon, Echoes.  

Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org

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