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Oggi a Cesena è la Festa del Patrono: di San Giovanni, appuntamento sempre molto sentito. Innanzitutto per la sagra che da molti lustri è stata inserita nel programma di Cesena in fiera che per quattro giorni consecutivi animano il centro storico.
Oltre alla fiera, sono molti i simboli di questo giorno. Innanzitutto le streghe che, secondo la tradizione, compaiono la sera della vigilia. Non a caso nella sagra c’è la via della magia occupata dalle cartomanti
In questa magica notte entrano in gioco anche la rugiada, cui si attribuivano poteri curativi, quindi ci si deve rotolare sui prati. Ed è la protagonista dell’acqua di San Giovanni. Si prepara raccogliendo fiori ed erbe aromatiche, immergendole in acqua e lasciandoli esposti alla rugiada notturna per tutta la notte. Si crede che abbia proprietà benefiche, curative e protettive portando fortuna, salute, prosperità e amore. Al mattino l’ acqua viene usata per lavare viso e mani come rito propiziatorio.
Ci sono poi aglio e lavanda. Secondo la tradizione popolare l’ aglio è fondamentale per tenere lontane le streghe. C’è poi il detto: chi non compra l’aglio a San Giovanni sarà poveretto tutto l’ anno.
La lavanda fiorisce proprio in questo periodo ed è l’elemento principale dell’ acqua di San Giovanni.
Ma il vero protagonista è il fischietto di zucchero, rigorosamente di colore rosso. È a forma di ochetta. Il primo stampo era quello di un gallo, tipico simbolo romagnolo. Però il gallo è l’emblema di Forlì. Quindi urgeva trovarne un altro per Cesena. Secondo tradizione il fischietto deve essere regalato dal ragazzo alla sua bella. E deve essere rigorosamente rosso, il colore della passione. Quelli verdi e gialli non hanno niente a che fare con San Giovanni
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