26 Luglio 2025
Max Richter ph Marie Sutter

(ph. Marie Sutter)

(ph. Marie Sutter)

RAVENNA. “È come se mi guardassi intorno, cercando di esaminare il punto in cui mi trovo”, suggerisce Max Richter, oggi fra i più influenti e celebrati compositori viventi, a proposito del suo nono e più recente album, In a Landscape (Decca, 2024).

Un album che arriva anche a Ravenna Festival, domenica 6 luglio, alle 21 al Pala De André. Con In a Landscape,Richter delinea uno spazio psichico – lo definisce quasi “un libro di memorie” – in cui poter meditare sul presente, lasciando ampio spazio a influenze artistiche che spaziano da Bach a Purcell, passando per la poesia di Keats, Wordsworth, Anne Carson. In a Landscape è il primo disco ad essere stato scritto e registrato nello studio di Richter situato nelle campagne dell’Oxfordshire: un fugace autoritratto di un musicista in costante movimento, che tenta di riconciliare suoni elettronici ed acustici, mondo umano e mondo naturale, le grandi domande che costellano la nostra esistenza e i tranquilli piaceri del vivere. Un progetto che in tour Richter ha deciso di accostare a The Blue Notebooks (2004) – gettare un ponte fra questi due lavori, separati da vent’anni, permette al compositore di riflettere sulle affinità ma anche i cambiamenti intercorsi. Per un’arte che è ancora una volta tanto intima quanto sociale, là dove le ferite private evolvono in preoccupazioni collettive. L’appuntamento è reso possibile dal sostegno di Deco Industrie.

In a Landscape è un progetto sulla conciliazione degli opposti – sottolinea Max Richter – Viviamo in un mondo sempre più diviso e ho voluto creare qualcosa che dimostri come cose anche molto differenti fra loro possano coesistere felicemente nello stesso spazio. Così in questo lavoro ci sono musica elettronica e strumentale; mondo naturale e umano; musica composta e objets trouvés. E il paesaggio là fuori e quello che ci portiamo dentro”. In a Landscape è stato registrato nello Studio Richter Mahr, il rifugio creativo minimalista ed ecocompatibile progettato e gestito da Richter insieme alla moglie, l’artista visiva Yulia Mahr. “L’intero edificio è come uno strumento – racconta il compositore – Si tratta di esplorarne le capacità, ascoltare il suono di ogni spazio, scoprire le sue texture e comprenderne l’impronta sonora unica”. Il processo creativo è stato deliberatamente essenziale, con Richter che ha scritto a mano le partiture e ha limitato la palette sonora a pochi elementi. A intervallare le composizioni ci sono nove Life Studies, frammenti sonori creati con registrazioni ambientali e rumori quotidiani: passi nei boschi, il suono delle uova che sfrigolano in cucina, il rumore di un carrello all’aeroporto di Hong Kong, una sessione di esercizi su Mozart al pianoforte.

Attraverso l’oscuro e avvolgente preludio di They Will Shade Us With Their Wings o l’elaborazione malinconica di un brano del compositore inglese del XVII secolo John Eccles (Love Song), l’album cerca un equilibrio tra immediatezza emotiva e bellezza formale. Due brani in particolare (And Some Will Fall e Late and Soon) riprendono una sequenza armonica del XVIII secolo, attraverso stratificazioni di archi e pianoforte, richiamando le immagini dei poeti romantici come Wordsworth e del poeta post-bellico Peter Redgrove. L’album si conclude con un senso di calore e stabilità, mentre la linea di basso ripetitiva di Movement, Before All Flowers trova finalmente un punto di riposo. Perché “una certa dose di speranza è fondamentale – afferma Richter – c’è una responsabilità psicologica nel fare arte”.

Dalla riscrittura delle Quattro Stagioni di Vivaldi al monumentale album Sleep concepito per accompagnare l’ascoltatore durante il sonno, fino alla colonna sonora per il balletto Woolf Works di Wayne McGregor o la commissione per la trilogia post-apocalittica di Margaret Atwood MaddAddam, Max Richter si distingue sempre per l’incomparabile e innovativa tecnica che fonde elementi di musica classica con sfaccettature elettroniche. Una tecnica che trova ampio spazio all’interno di suoi numerosi album e in differenti colonne sonore composte per il cinema, il mondo della danza, dell’arte e della moda, rendendolo il precursore di un genere in grado di forgiare una nuova generazione di musicisti.

Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org

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