11 Agosto 2025
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Dopo una scelta abbastanza casuale, la visita a Montecassiano è stata agrodolce. Il borgo marchigiano è in Provincia di Macerata. E’ bello e molto ben tenuto. Ma non ha i servizi necessari per i turisti. A partire dai ristoranti. Ce ne è solo uno che però a pranzo è chiuso.Per mangiare qualcosa bisogna fermarsi qualche chilometro prima in una delle frazioni che precedono il centro storico. Anche i bar non abbondano. Uno ha aperto solo nel pomeriggio. Per fortuna c’era quello della piazza principale che propone un gelato che da solo vale la visita. 

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Il borgo bello. Vi si accede da tre porte: Santa Croce, Cerreto e San Giovanni. Il circuito viario interno si snoda seguendo un andamento circolare a cerchi concentrici. Quello definito “a foglie di cipolla” è un modello di sviluppo urbano tipico del medioevo.

Montecassiano sorge su un contrafforte tra il torrente Menocchia ed il fiume Potenza. E’ circondato dalla bella campagna coltivata, dove, nel corso del tempo, si sono sviluppate le frazioni. Dista circa 20 chilometri dall’uscita dell’A14 di Porto Recanati. E’ equidistante da Macerata, Recanati, Porto Recanati e Civitanova.

Da vedere: la chiesa di San Giacomo (in ristrutturazione), la collegiata di Santa Maria Assunta con la pala d’altare raffigurante la Madonna col bambino, il Palazzo dei Priori, la chiesa di San Marco, la Pinacoteca Civica, e il museo delle Confraternite. 

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Ieri non c’era moltissima gente in giro. Forse a causa del caldo. Di sicuro c’è più affollamento in luglio, in occasione del Palio dei terzieri, una tra le più importanti rievocazioni storiche del genere. Un evento unico. Il borgo torna indietro nel tempo per dieci giorni e rivive fedelmente il suo passato medievale. I vicoli e le piazze del centro si animano grazie agli oltre cinquecento figuranti, alle solenni cerimonie e alle scene di vita quotidiana: dai cortei storici, ai giochi popolari; dagli spettacoli insoliti, alla giostra dei cavalieri. 

L’enogastronomia è quella classica marchigiana. Ma c’è un prodotto tipico: i sughitti, dolce tipico del periodo della vendemmia e protagonista di una sagra in ottobre. E’ preparato con mosto, farina di mais e noci.

L’abitato del borgo, caratterizzato da vie concentriche che corrono intorno alla piazza centrale, fu fondato da una gens scampata alla distruzione della vicina “Helvia Rìcina” e prende il suo nome dalle fondamenta sulle quali si sviluppò il castello di Santa Maria in Cassiano.

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L’enogastronomia è quella classica marchigiana. Ma c’è un prodotto tipico: i sughitti, dolce tipico del periodo della vendemmia e protagonista di una sagra in ottobre. E’ preparato con mosto, farina di mais e noci.

Nella piazza principale del centro storico si possono trovare il palazzo dei Priori, del ‘400, e il convento degli Agostiniani. Salendo una scalinata si arriva alla parrocchiale di Santa Maria Assunta, dove sono conservate la pala d’altare in terracotta di Mattia della Robbia e una tavola di G. da Recanati del XV sec. Interessante è il Museo di arte sacra, recentemente inaugurato presso la chiesa di San Giovanni Battista, e gli imperdibili spazi all’aperto nel centro storico composti dai cortili di San Giacomo e delle Clarisse e il chiostro degli Agostiniani. Il parco del Cerreto, vicino alle mura, regala un bel panorama sul paesaggio circostante.

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I più golosi saranno soddisfatti assaggiando i sughitti, dolce tipico del periodo della vendemmia e protagonista di una sagra in ottobre, viene preparato con mosto, farina di mais e noci.

Tra gli eventi si segnalano: Svicolando Festival (primo weekend di giugno), una tra le più importanti feste di musica e arte di strada del territorio completamente organizzata da giovani montecassianesi. Ma Svicolando è molto altro: incorniciati dal borgo colorato si trovano street-food, teatro, sport e molte altre iniziative. Con il Palio dei terzieri (in luglio) il borgo torna indietro nel tempo per dieci giorni e rivive fedelmente il suo passato medievale. I vicoli e le piazze del centro si animano grazie agli oltre cinquecento figuranti, alle solenni cerimonie e alle scene di vita quotidiana; dai cortei storici, ai giochi popolari; dagli spettacoli insoliti, alla giostra dei cavalieri. È una tra le più importanti rievocazioni storiche di questo genere. Un evento unico.

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