11 Agosto 2025
Votazione assoluzione

SAN MAURO PASCOLI – Charles Darwin è ancora attuale. È un verdetto di assoluzione tra i più schiaccianti, quello riservato al padre dell’evoluzionismo, dal pubblico che in massa ha affollato Villa Torlonia a San Mauro Pascoli (circa 800 persone). Questo l’esito per alzata di paletta: Assoluzione 605 voti; Accusa 98; Astenuti 87. Al presidente del Tribunale, Gianfranco Miro Gori, non è restato che prendere atto del verdetto e constatare che si è trattata della votazione più partecipata di sempre nei 25 anni di Processi di Sammauroindustria (790 votanti).

Dopo il saluto del Presidente di Sammauroindustria, Daniele Gasperini, ha preso la parola l’accusatore Marco Ferraguti. Il professore dell’Università di Milano non ha giocato la carta del creazionismo (alla quale non crede), bensì ha messo in luce gli aspetti nebulosi della personalità di Darwin. “Trasformare un grande maestro in un feticcio sacro fa svanire l’essenza del suo insegnamento. Darwin è accusato di questo. Di lui sappiamo tutto, tuttavia dietro ogni persona c’è sempre una parte nascosta”. A partire dalla sua vicenda familiare. “Darwin ha avuto 10 figli, 3 sono morti giovani. Eppure ha sempre detto di avere avuto 5 figli. Che fine hanno fatto i 2 mancanti? Erano due femmine e questo ci dice chiaramente che non è stato un femminista. Le considerava intellettualmente non alla pari degli uomini”. 

Ferraguti entra poi nel merito della pubblicazione “L’origine della specie”. “Nel 1838 gli elementi della sua teoria sull’evoluzione erano già tutti presenti. Perché allora aspettare 20 anni prima di pubblicare questo libro rivoluzionario? Perché aveva una grande paura: sia delle reazioni del clero, sia di avere sbagliato qualcosa e venire sbertucciato dai contemporanei. Perché Darwin non era un accademico”. 

Ma cosa lo spinge a pubblicare il suo libro? “Nel 1858 il naturalista inglese Alfred Russel Wallace scrive un articolo nel quale arriva alle sue stesse conclusioni. Solo dopo ciò Darwin pubblica il libro perché messo alle strette”. 

Infine Ferraguti si è soffermato sulle distorsioni nell’applicazione del concetto chiave di selezione naturale avvenute nel corso della storia. La chiusura è stata con una citazione di Alessandro Volpone: “Darwin e Garibaldi hanno fondato qualcosa che ancora esiste ma in una forma completamente diversa da come è stata da loro concepita”. 

A ribattere alle accuse è stato Stefano Mazzotti direttore del Museo di Storia Naturale di Ferrara. “Di Darwin fondamentale è stato il suo viaggio naturalista intorno al mondo dal 1831 al 1836. Da lì elabora il suo albero della vita che nasce da una visione filosofica ma è continuamente supportata da prove sperimentali. E il fatto che abbia ritardato la pubblicazione di 20 anni nasce dalla continua volontà di verificare quanto afferma. È sicuramente prudente. La molla che lo porta a rompere gli indugi è l’articolo di Alfred Russel Wallace sull’evoluzione, personaggio col quale Darwin si comporta in maniera correttissima”. 

Uno dei temi controversi su Darwin è il concetto di specie. “È uno dei termini ancora oggi discussi, tanto che parte dei biologi sta rinunciando a questa definizione in quanto non racchiudibile in un concetto. È un termine indefinibile”. 

Mazzotti ha poi sintetizzato la teoria dell’evoluzione in sei punti: variabilità dei caratteri; sovrapproduzione di prole; lotta per l’esistenza; selezione naturale; ereditarietà; isolamento geografico. “La genialità di Darwin è stata quella di concepire l’uomo parte dell’albero della vita. E se guardiamo alle problematiche attuali, Darwin deve essere ancora oggi un faro. Quello che preoccupa nei tempi odierni sono le diffidenze sulla teoria dell’evoluzione. In Italia ancora c’è un 30% che non ci crede, mentre in un sondaggio del 2014 nel Triveneto è emerso un 43% che pensa che l’uomo sia una creazione di Dio. Negli Usa addirittura sono nate delle Facoltà creazioniste”. 

La chiusura è con una citazione di Darwin: “Nella sua arroganza l’uomo attribuisce la propria origine a un piano divino; io credo più umile e verosimile vederci creati dagli animali”. 

A seguire le votazioni del pubblico presente per alzata di paletta con il verdetto nettamente a favore della difesa di Darwin con 605 voti contro 98 e 87 astenuti. 

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