9 Settembre 2025
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La mostra fotografica sarà allestita nel chiostro di San Mercuriale 

La mostra “Black Benin. Sguardi ai confini del tempo” di Barbara Taglioni e Moreno Diana sarà l’ultimo appuntamento della rassegna espositiva, che è stata caratterizzata da un crescente successo di pubblico, voluta dal Foto Cine Club Forlì in occasione dei Mercoledì in centro.
Le immagini, che saranno esposte nella Sala del Chiostro di San Mercuriale dalle ore 20.30 di mercoledì 10 settembre 2025, raccontano il Benin, Stato dell’Africa Occidentale, culla del voodoo, una complessa tradizione religiosa animista che venera spiriti, alberi, fiumi e natura.
“L’impatto con questa Africa ancora così lontana, isolata e primitiva è davvero forte”, sostengono i due autori, “dove le cerimonie propiziatorie, visibili ancora oggi, a volte possono assumere forme molto cruente e inaspettate. Spesso i seguaci cadono in trance e diventano insensibili al dolore. Durante il ballo si tagliano con oggetti appuntiti o si rompono in testa delle bottiglie. Se si domanda alla gente del luogo cos’è il Voodoo essa afferma che non è una religione bensì è la Natura, è il Mondo che ci circonda nella sua interezza e quindi lo si pratica per stare bene sulla Terra chiedendo aiuto agli dei caritatevoli”.  
Gli scatti della mostra mirano soprattutto a immortalare gli sguardi che esprimono pensieri, domande, attese, paure e forse speranze di donne, uomini e soprattutto di bambini che cercano di sopravvivere in una realtà ostile in villaggi remoti e fuori dal tempo. Le scene che si presentano sono a volte così incredibili, irreali e inaspettate che sembrano ricostruite in un set cinematografico. 
“Le tradizioni, che raccontano le scarse guide locali che accompagnano il visitatore”, affermano Barbara Taglioni e Moreno Diana, “rivelano usanze raccapriccianti, che ufficialmente sono ormai proibite, ma che in alcuni villaggi sperduti vengono ancora praticate. Un giro in paesi come il Benin aiuterebbe ognuno di noi a limitare le nostre lamentele, la nostra litigiosità e a ricordare e ad apprezzare quanto siamo fortunati ad essere nati in questa parte di mondo”.

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