
FAENZA. Martedì 30 settembre alle ore 21 al Teatro Masini andrà in scena lo spettacolo “U Parrinu – la mia storia con Padre Pino Puglisi ucciso dalla mafia”, di e con Christian Di Domenico, con la regia dello stesso autore.
Ingresso libero e offerto a tutta la cittadinanza, e in una replica riservata alle scuole secondarie della città nella mattinata di mercoledì 1 ottobre.
“U Parrinu” porta in scena la testimonianza viva di Padre Pino Puglisi, sacerdote ucciso dalla mafia a Palermo nel 1993 davanti alla sua abitazione. Attraverso il racconto personale di Christian Di Domenico – che da ragazzo ebbe modo di conoscerlo e condividere con lui esperienze quotidiane – il pubblico viene accompagnato dentro una storia che intreccia memoria, cronaca e riflessione civile. Un racconto semplice, intenso e diretto, capace di rendere tangibile come la legalità non sia solo un concetto astratto o un insieme di regole, ma possa nascere dall’incontro con persone che, con il loro esempio, mostrano che un’altra vita è possibile e desiderabile.
Portare a Faenza questo spettacolo significa offrire un’occasione di crescita culturale ed educativa per l’intera comunità, con una particolare attenzione ai giovani. Padre Puglisi, infatti, dedicò la sua vita ai ragazzi dei quartieri più difficili di Palermo, credendo che la forza del cambiamento partisse proprio da loro. Il suo messaggio di coraggio, amore e perdono continua a parlare al presente e rappresenta un punto di riferimento per chiunque voglia costruire una società più giusta e solidale.
Come hanno sottolineato oggi gli organizzatori e le istituzioni presenti in conferenza stampa, l’iniziativa si inserisce nel percorso di educazione alla legalità e di contrasto alla cultura mafiosa che da anni la città e il territorio portano avanti con convinzione.
Con “U Parrinu” Faenza sceglie di ricordare una figura straordinaria, ma soprattutto di trasmettere alle nuove generazioni il valore della testimonianza e della responsabilità personale: perché, come diceva Padre Puglisi, «se ognuno fa qualcosa, allora si può fare molto».
Questo post è stato letto 8 volte