9 Ottobre 2025
oplus_32

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Tutto sommato è un buon libro. Ma forse era lecito aspettarsi qualcosa di più anche per il blasone che accompagna Barbara Baraldi, l’autrice di “Gli omicidi dei tarocchi” (372 pagine, Giunti editori). La trama è di facile comprensione, la lettura piacevole e veloce. I capitoli brevi. All’inizio i ritmi sono serrati, mentre la parte centrale è più lenta. Il finale interessante, La trama però non è entusiasmante. Il thriller è sufficientemente coinvolgente, idem il rapporto fra le due sorelle. Il loro difficile rapporto è inserito bene nel racconto. Ma sono 372 pagine che corrono sullo stesso binario. Mai una divagazione. Però la soluzione agli omicidi è intrigante e si dipana solo alla fine. I personaggi potevano essere sviluppati meglio, ma risultano comunque credibili.

Interessante l’inserimento dei tarocchi. Barbara Baraldi non punta sull’esoterico, ma presenta attraverso i tarocchi un modo per indagare nel profondo di noi stessi con onestà e coraggio.

Il libro è ambientato a Trieste senza che la descrizione sia particolarmente approfondita. Gli elementi sono due. Il principale è l’indagine per omicidio. Alla fine saranno tre le vittime. Fra di loro all’apparenza non ci sono legami a parte la presenza di una carta dei tarocchi. Tutte e tre di un mazzo disegnato dalla sorella dell’ispettrice che conduce l’indagine. Fra le due donne il rapporto è complicato da tempo. 

Nell’ indagine compare anche un consulente del pubblico ministero, figura che non toglie e non aggiunge nulla.

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