9 Novembre 2025
giornali

La lettura mattutina dei giornali è un’abitudine imperdibile e sempre interessante. Adesso non è più come un tempo, quando i quotidiani erano la principale forma di informazione. Ora, con la connessione costante, le notizie viaggiano quasi alla velocità della luce. Quindi è impensabile pensare di trovare qualcosa di nuovo nella stampa quotidiana. Invece sono interessanti gli approfondimenti. Che, però, non sono necessariamente i corsivi degli opinionisti. Spesso si tratta di notizie interessanti, come e più di quelle che vengono strillate, che però televisioni e web non trattano o, se lo fanno, in modo insufficiente.

Oggi di queste ce ne sono almeno due. Una è trattata da “Il Sole 24 Ore”. Il principale quotidiano economico in apertura titola: Investimenti e Btp, Italia più attrattiva ma nella crescita è fanalino di coda nell’Ue. 

I dati parlano chiaro: nei primi otto mesi del 2025 gli investitori esteri hanno comprato Btp per otto miliardi e il saldo positivo degli ultimi due anni sale a 218 miliardi. In crescita anche gli investimenti diretti esteri. Ma le brutte notizie arrivano dall’economia reale. L’Italia è in coda all’Europa con la Germania: le stime per il 2026 collocano il Belpaese all’ultimo posto nell’Eurozona. A pelle verrebbe da dire che la discrasia è provocata dalla politica economica: ottima gestione della spesa, ma con scarsa visione su come e dove investire. 

Anche sulla povertà arrivano notizie poco buone. Anzi, si potrebbe usare l’aggettivo pessime. A darle è un approfondimento de La Stampa partito da un dato Istat; ci sono quasi sei milioni di persone in povertà assoluta. E’ una preoccupante conferma. Il quotidiano torinese titola: La crisi del cibo presenta il conto: un giovane su cinque non ha i soldi per mangiare. Emerge che la povertà alimentare aumenta in Italia e colpisce il 17,5 per cento dei giovani. Le liste della spesa si accorciano, salgono le richieste di sostegno. Il 10 per cento degli italiani non riesce a mangiare abitualmente proteine. E aumentano le presenze nelle mense e ai banchi alimentari. 

Ma c’è un altro dato che fa rabbrividire: un ulteriore 23,1 per cento è a rischio povertà o esclusione. Inoltre Enrico Giovannini, direttore scientifico di ASviS, intervistato da Luca Monticelli, dice: “L’italia è in una condizione peggiore della media europea. Quindi, da tutti i punti di vista, abbiamo un problema di povertà che è rilevante, persistente e che riguarda non solo gli adulti, ma anche i minori visto che ce ne sono 1,3 milioni in condizioni di povertà”.

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