(ph. Francesco Bondi)
FAENZA. È un gradito ritorno quello di Giuseppe Albanese, che sabato 13 dicembre alle ore 21 si esibirà al pianoforte sul palco del Teatro Angelo Masini, con un programma tutto dedicato a Chopin, nell’ambito della quattordicesima stagione concertistica ERF&TeatroMasiniMusica.
“Sogno e Tempesta: L’universo romantico di Chopin”, questo il titolo del recital che richiama due delle forze opposte che abitano la musica di Fryderyk Chopin: la tenerezza sognante e la tensione drammatica.
Più volte ospite delle stagioni di Emilia Romagna Festival, Giuseppe Albanese, dopo la vittoria di diversi premi tra cui il Premio Venezia assegnato all’unanimità da una giuria presieduta da Roman Vlad e il Premio speciale per la miglior esecuzione di musica contemporanea al Concorso “Ferruccio Busoni” di Bolzano, nel 2003 vince il primo premio al “Vendôme Prize”, con la giuria presieduta da Sir Jeffrey Tate, definito da Le Figaro “il concorso più prestigioso del mondo attuale”. Fortemente apprezzato dalla critica ma soprattutto amato dal pubblico, è stato invitato ad esibirsi, sia per recital sia per concerti con orchestra, da autorevoli ribalte internazionali, dal Metropolitan Museum di New York al Konzerthaus di Berlino, dal Mozarteum di Salisburgo alla Filarmonica di San Pietroburgo, collaborando con direttori del calibro di Christian Arming, James Conlon, Fabio Mastrangelo, Jeffrey Tate e tanti altri. In Italia ha suonato per tutte le più importanti stagioni concertistiche (incluse quelle dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia e della RAI di Torino) e in tutti i più importanti teatri. Molto attivo anche a livello discografico, nel 2014 ha debuttato sulla prestigiosa etichetta Deutsche Grammophon con il concept album “Fantasia”, a cui sono seguiti “Après une lecture de Liszt” nel 2015 e “Invitation to the dance” nel 2020.
Per questo concerto, Albanese si cimenta con alcune delle composizioni più dense e visionarie della maturità chopiniana. Il porgramma si apre con la Polonaise-Fantaisie op. 61, oggi ritenuta una delle opere più moderne e all’avanguardia del suo genio, scritta nel 1846, tre anni prima di morire, è caratterizzata soprattutto da una grande libertà negli aspetti tematici e formali e da una grande varietà di tonalità, atmosfere e motivi. A seguire, la Fantaisie in fa minore op. 49, un capolavoro della letteratura pianistica romantica, dedicata alla principessa Catherine de Souzzo, allieva proprio di Chopin. È dedicata, invece, all’allieva Charlotte de Rothschild, baronessa e moglie del celebre banchiere Nathaniel, la successiva Ballata n. 4 op. 52, forse la più complessa e affascinante delle quattro, un’opera che incarna perfettamente la duplicità evocata dal titolo del recital: un racconto senza parole, costruito con una logica interna implacabile, eppure carico di emozione. Chiude la serata la Sonata n. 3 op. 58, vertice della produzione pianistica di Chopin: composizione strutturalmente imponente e drammaticamente intensa, in cui coesistono rigore formale e fantasia poetica.
Info: www.emiliaromagnafestival.it
Questo post è stato letto 9 volte
