Orari più lunghi, iniziative nelle piazze, concertini, spazi per le dirette delle radio locali, aperitivi a chilometro zero. Obiettivo: fidelizzare
Ferrini ha lanciato il sasso nello stagno. Vediamo se i centri concentrici si disperderanno fino a riva oppure se daranno dei risultati. L’esponente repubblicano ha proposto una riflessione: un patto tra commercianti e Comune, in cui i primi posticipassero l’orario di chiusura delle loro attività e l’amministrazione comunale facesse la sua parte spegnendo, nella fascia a oraria dal tardo pomeriggio a inizio mattinata, le telecamere di Icarus.
Subito ho detto che era un’idea che mi piaceva e lo confermo. Da tempo (e non sono l’unico) ritengo che debba essere rivisto l’orario di apertura e soprattutto di chiusura dei negozi del centro. Non dico che si debba tenere aperto di sera, ma posticipare la chiusura potrebbe essere utile. O potrebbe esserlo molto di più che non aprire nel primo pomeriggio. Così si potrebbe favorire anche quella fetta di utenti (sempre più numerosa e che è quella che ha maggiori possibilità di spesa) che restano in ufficio fino a tardi e che, spesso, per devono adattarsi alle esigenze della attività commerciali.
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Lo so, sono in minoranza. Soprattutto fra gli esercenti la mia idea non piace. Questo, però, non mi fa retrocedere. Resto convinto che così facendo i commercianti del centro finiscono per favorire i centri commerciali che hanno orari più flessibili.
Nello stesso tempo però è chiaro che un’iniziativa di questo genere andrebbe supportata anche da un impegno da parte del Comune. Ferrini chiedere di spegnere Icarus dal tardo pomeriggio a inizio mattina. Si potrebbe anche fare, ma non lo ritengo l’elemento dirimente. Ho sempre pensato che il centro storico di Cesena abbia bisogno di una strategia per fidelizzare le presenze. Si dovrebbe lavorare su due/tre fronti. Primo le piazze, a partire da piazza della Libertà. Ormai ha cambiato volto. Potrà non piacere, ma si deve tener presente. Ora quell’area va sfruttata per cercare di farla diventare il magnete del centro. Quindi ci andranno organizzate iniziative. Alcune sempre nello stesso giorno della settimana. L’obiettivo deve essere quello, puntare a tante piccole manifestazioni, ma che siano continuative e con appuntamento fisso. Le kermesse più importanti e di grande o grandissimo richiamo vanno bene, ma devono essere l’elemento in più, la ciliegina sulla torta, non l’asse portante della strategia.
Il sistema piazze poi potrebbe essere sfruttato anche di sera, in continuazione col tardo pomeriggio. L’ideale sarebbe ricreare il clima della vasca degli anni Ottanta. Purtroppo non succederà. Ora ci sono più offerte. Però qualcosa si può fare. Torniamo al sistema piazze che, a mio avviso, può essere la forza del centro di Cesena. Ho sempre ritenuto che uno dei modi per valorizzarle potrebbe essere la musica. Concertini, pianobar o dj dalle diciotto alle ventidue. Si potrebbe anche pensare a postazioni dalle quali le radio locali trasmettono in diretta. Anche per loro potrebbe essere un modo per diversificare l’offerta e stare più vicino alla gente. Provate a pensare, ad esempio, una trasmissione (con interviste) sul Cesena calcio fatta, alle 19, in una piazza o in una galleria. Queste iniziative sarebbero l’anello di collegamento fra due fasi: tardo pomeriggio e prima serata. Un momento nel quale ci potrebbe essere un altro fil rouge: l’aperitivo. In passato fu lanciata un’idea poi rimasta lettera morta: fare un aperitivo a chilometro zero. Ovvero, sfruttando solo i prodotti del territorio. E ce ne sarebbero veramente tanti con i quali poter dare un’offerta interessante e gustosa allo stesso tempo.
Per fare tutto questo o qualcosa di simile servirebbe però il coinvolgimento di tutti i soggetti. Nessuno potrebbe essere autosufficiente.
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