Il territorio in mezzo alle ambizioni di due colossi. Sarà sfida senza esclusione di colpi
In Romagna è partito il derby delle Bcc. E tutto lascia credere che sarà una disputa molto interessante in particolare per quanto riguarda il territorio di Cesena. In teoria c’è tempo fino alla fine di aprile 2018 per costituire il nuovo assetto del mondo delle banche di credito cooperativo, con le singole Bcc associate alle holding capogruppo. Due le possibilità: Iccrea e Cassa Centrale Banca.
Le scelte ormai sono state fatte in quasi tutta Italia, di sicuro in Romagna. La parte nord è andata con Iccrea e quella riminese con Cassa Centrale. L’ultima a fare la scelta è stata la ex Bcc di Cesena. Ha optato per Iccrea. Va detto che qualunque scelta avesse fatto il territorio sarebbe stato al centro del confronto.
Cesena è in mezzo fra le ambizioni espansionistiche della Ravennate Imolese, colosso che ha appena messo le mani sulla Banca di Forlì, e la ex Romagna est che si è unita da poco con Sala e si divide il Riminese con la Malatestiana, con quest’ultima interessata soprattutto alla zona più a sud. Il Cesenate quindi fa gola ad entrambe. A questo punto però è chiaro che se fusione ci sarà verrà fatta con la Ravennate Imolese che, come Cesena, è associata Iccrea.
È però chiaro che la ex Romagna Est e, soprattutto, Cassa Centrale Banca non se ne staranno con le mani in mano. Il territorio Cesenate gli interessa e non poco, quindi si muoverà in tal senso. La strada più facile poteva essere l’acquisizione degli sportelli (con relativo personale) della ex Brc, ora Banca Sviluppo. Strada molto difficile da percorrere in quanto Banca Sviluppo è associata Iccrea e difficilmente farà da testa di ponte per una Bcc dell’altro schieramento.
Allora, che fine faranno quegli sportelli e, soprattutto, i circa 140 dipendenti? L’impressione è che una parte del personale sarà accompagnato al prepensionamento. Per il restante, come per gli sportelli, ci sarà uno spezzatino. Tutto fa pensare che la parte più forlivese sarà rilevata dalla Ravennate Imolese e quella cesenate dalla ex Banca di Cesena che a questo punto dovrebbe restare autonoma.
l’Istituto di credito diretto da Giancarlo Petrini continua ad essere nel mirino della Ravennate Imolese, ma in questo momento una fusione potere essere strategicamente sbagliata. Sarebbe sbagliato perdere l’identità in un momento in cui, come tutto lascia credere, la ex Romagna Est tenterà lo sbarco nel Cesenate. Quindi di avviare delle trattative se ne parlerà non prima di un paio di anni. Il momento adatto potrebbe essere quando Petrini maturerà le condizioni per andare in pensione.
Intanto come si muoverà la ex Romagna Est? Se, come sembra non potrà mettere le mani su parte della ex Brc, l’ipotesi più logica è che sfrutti la testa di ponte rappresenta dalla ex Bcc di Sala che ha sportelli non solo al mare, ma anche a Cesena. Partendo da quello, per conquistare quote di mercato dovrà però adottare una strategia aggressiva alla quale, naturalmente, la squadra di Petrini dovrà rispondere. Insomma, l’impressione è che ci sarà da divertirsi.
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