Congelati i discorsi sul candidato a sindaco in attesa delle politiche. L'obiettivo è capire succederà con la sinistra. Intanto si lavora sulle liste civiche
Fermi tutti, macchine indietro. In casa Pd messi in ghiacciaia tutti i discorsi legati al candidato a sindaco. Non se ne parlerà fino a dopo le elezioni politiche. Una cosa però è certa: rispetto a qualche mese ga lo scenario è cambiato. Soprattutto se, come sembra, Enzo Lattuca sarà ricandidato per tornare in Parlamento. E se ci dovesse andare, cosa molto possibile, è difficile che dopo poco più di un anno si dimetta.
Quindi? Di certo si riaprono i giochi. Ma in viale Bovio cominceranno a sfogliare la margherita solo dopo le elezioni politiche. A quel punto potrà essere fatto un affondo sulle alleanze, poi partirà un sondaggio sul nome.
È però fuori di dubbio che i fari sono puntati a sinistra. Capire come andrà a finire con “Liberi e uguali” non è una questione di lana caprina. Non dico che potrebbe essere l’ago della bilancia, ma potrebbe influenzare molte decisioni.
Al momento, però, nessuno sa come andrà a finire. Ci sono molte variabili. La prima è l’ambito nazionale dove i rapporti fra le due forze non sono buoni per niente e, con una campagna elettorale in arrivo, non sono destinati a migliorare. Bisognerà poi capire se i “veleni” avranno influenze anche locali. Se anche non succedesse non è detto che l’alleanza sia certa.
Dipendesse dagli ex Mdp non ci sarebbero grossi problemi. Ma Biguzzi e Zuccatelli ora sono solo una parte della coalizione. Ce ne è un’altra (ex Sinistra Italiana) che difficilmente sarebbe della stessa idea. Che, su quel fronte, il Pd non sia ben visto è dimostrato anche dall’ultimo editoriale pubblicato su “La Parola”. Verrebbe da dire che se il
buongiorno si vede dal mattino è notte fonda. Però, si sa, le vie della politica sono infinite. Quindi non resta che aspettare.
Il Pd però non rimane fermo. È vero che ha sospeso tutti i discorsi sul candidato. Ma non quelli sulle alleanze. E si muove per non lasciar scoperto il fronte sinistro. E, nel caso di un mancato accordo con Liberi e uguali avrà solo una strada da battere: le liste civiche. Ci lavora Matteo Marchi, neo segretario. L’apertura alle liste civiche è nel suo programma.
Per riuscirci il partitone potrebbe sfruttare il radicamento che ha sul territorio. E non sarebbe poco. Provate a pensare (ma è solo un esempio e non c’è niente che faccia pensare a un’ipotesi simile) a una lista fatta solo all’Oltresavio (Quartiere più popoloso) e con residenti conosciuti. Pescherebbe quasi solo in quel Quartiere, ma potrebbe avere un discreto successo. E chi è radicato sul territorio di iniziative simili ne può fare più di una.
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