Documento dei Popolari per Cesena. Operazione da gestire in un piano culturale e che può dare buoni risultati
Il recupero di Palazzo Oir punto di partenza e non di arrivo. È questo il pensiero dei Popolari per Cesena che è contenuto in un documento firmato da Gilberto Zoffoli, coordinatore politico, e Eugenio Fantozzi Responsabile AREA Istituzioni e Partecipazione.
Noi, come Popolari per Cesena, abbiamo appreso con piacere la notizia data dal ministro Dario Franceschini di aver firmato un decreto dei Beni Culturali con cui si stanzia un’ingente somma per la ristrutturazione del palazzo O.I.R. per la realizzazione della nuova Pinacoteca Pubblica della Città.
La nuova Pinacoteca ingloberà il patrimonio pittorico della Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena, che partendo dal Rinascimento di Palmezzano si sviluppa nei secoli con opere di Sodoma, Guercino, Cagnacci e tanti altri autori, soprattutto locali, filo al secolo XVIII con opere dell’Anconetano. I quadri delle Fondazioni saranno ceduti dalla stessa in comodato d’uso gratuito. A questo patrimonio si va ad aggiungere quello dell’odierna Pinacoteca Cittadina per i quadri fino al secolo XVIII. Anche qui, il patrimonio parte da opere del XV sec. e ingloba prestigiosi dipinti di Aleotti, Sacco, Piazzetta, Sassoferrato e tanti altri.
Un vero e proprio patrimonio artistico che può dar vita, come dice lo stesso ministro, a un “significativo progetto culturale di portata nazionale”.
Ed è proprio a questo che la nostra città deve puntare.
È un’occasione storica che non possiamo mancare e che può rivalutare culturalmente la città e l’intero territorio. Dobbiamo dotare Cesena di un’istituzione che sia all’altezza, che si merita e che sappia richiamare visitatori da ogni parte. Per arrivare a questo, bisogna ristrutturare il palazzo in modo che sappia accogliere le varie collezioni pittoriche con percorsi che sappiano attirare e incuriosire il visitatore. Bisogna recuperare l’intero palazzo riportandolo all’antico splendore neoclassico. Non dobbiamo dimenticare che la facciata del palazzo della nuova Pinacoteca verrà a costituire una delle chiusure della nuova Piazza della Libertà, e che, con la sua diversità, dovrà armonizzarsi a questa. Ma tutto questo non basta.
Bisogna recuperare l’intera galleria dell’O.I.R., oggi vero esempio di degrado cittadino, con la maggior parte delle attività con le serrande chiuse.
Bisogna rivitalizzare l’intera struttura e riportarla all’antica vivacità, includendo anche luoghi di ristoro per i visitatori e riportarla a essere un “salotto” piacevole per la città. Se si avesse un poco di coraggio, bisognerebbe intervenire anche sul tetto dell’attuale galleria, risultato da un dissennato intervento degli anni cinquanta per far posto ad un condominio, demolendo ciò che restava del vecchio ospedale e orfanotrofio. Oggi in più punti è malandato e nell’aspetto sembra più adatto ad un capannone industriale che ad una galleria del centro cittadino. Potrebbe essere l’occasione per adottare soluzioni architettoniche innovative, ma in armonia con l’esistente, rendendo l’intero luogo più gradevole e piacevole. L’impegno è gravoso ma il fine è per quelle occasioni che difficilmente si ripetono e che possono cambiare la storia della città.
Ci auguriamo inoltre che la nuova proprietà della Cassa di Risparmio di Cesena, che tramite la Fondazione è stata l’anima del progetto, si adoperi attivamente e si impegni anche finanziariamente alla realizzazione del stesso. Per Crédit Agricole sarebbe un ottimo segnale di attenzione verso il territorio.
All’attuale amministrazione comunale invece, chiediamo come ha pensato di destinare e ricollocare il restante patrimonio di arte contemporanea, che include pregevoli opere di Sughi, Guttuso, Schifano e Cagli, e come intende riutilizzare gli spazi che diventeranno disponibili. È un’operazione che se gestita all’interno di un piano culturale ben definito e con le giuste promozioni può veramente portare valore aggiunto alla città e all’intero comprensorio.
Questo post è stato letto 187 volte