Migrazione, tema da maneggiare con cura

Fare attenzione perché noi siamo un paese con un alto numero di emigrati. Secondo l'Ocse siamo l'ottavo al mondo

Da un po’ di tempo (non molto) l’italia è governata da Lega e 5Stelle. Cosa è cambiato? Fare dei bilanci è ancora presto. Ma per adesso poco o niente. Almeno nella sostanza. È cambiato molto, invece, nella comunicazione. Con Salvini che sta facendo la parte del leone con i suoi toni da campagna elettorale continua. E il suo campo di battaglia è soprattutto l’immigrazione. Ma si sapeva. Anche in questo caso però stanno dominando i toni. E  il leader leghista è molto bravo nella comunicazione. Anche se usa un metodo che io non condivido: alzare continuamente l’asticella. È facile, ma anche pericoloso. Poi, quando di governa, bisogna fare anche i fatti. Solo il tempo dimostrerà se riuscirà a rispondere alle attese.

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Però quello dell’immigrazione è un tema molto delicato e da manovrare con attenzione. Fare breccia nel sentimento della gente è abbastanza facile e Salvini ci sta  riuscendo. In modo trasversale. Sotto questo punto di vista è apprezzato anche da molti elettori del Pd.

 

Premetto che su certe temi Salvini ha ragione. Soprattutto quando denuncia che l’Italia è stata lasciata sola dall’Europa. Non è però il primo a sollevare il problema. Sono un po’ meno d’accordo sulla frase “prima gli italiani”. In linea di principio è giusta. Ma andrebbe pronunciata sommessamente. Perché, se lo dicessero tutti i capi di Stato per noi sarebbe un problema. Questi perché siamo un paese con una forte emigrazione. E se, in giro per l’Europa, prevalessero le politiche sovranistiche per noi sarebbero guai. Lo dimostrano i dati.

E i numeri sono impietosi. Secondo Avvenire gli italiani all’estero sono circa lo stesso numero degli immigrati stranieri in Italia. Al 1° gennaio 2017 i nostri connazionali residenti oltre confine e iscritti alľAire sono quasi 5 milioni, esattamente 4 milioni 973 mila 942.

 

Inoltre nell’ultimo report sui migranti l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo ha fatto presente che l’Italia è tornata a essere ai primi posti mondiali come Paese d’origine degli immigrati. Secondo l’Ocse, la Penisola è ottava nella graduatoria mondiale dei Paesi di provenienza di nuovi immigrati. Al primo posto c’è la Cina, davanti a Siria, Romania, Polonia e India. L’Italia è subito dopo il Messico e davanti a Vietnam e Afghanistan.

E Andrea Carli su “Il sole 24 Ore” scrive: a partire dalla crisi del 2008 e specialmente nell’ultimo triennio, le partenze hanno ripreso vigore e raggiunto gli elevati livelli postbellici. I trasferimenti all’estero hanno raggiunto le 102.000 unità nel 2015 e le 114.000 nel 2016, mentre i rientri si attestano sui 30.000 casi l’anno.


A emigrare – sottolinea – sono sempre più persone giovani con un livello di istruzione superiore. Tra gli italiani con più di 25 anni, registrati nel 2002 in uscita per l’estero, il 51% aveva la licenza media, il 37,1% il diploma e l’11,9% la laurea ma già nel 2013 l’Istat ha riscontrato una modifica radicale dei livelli di istruzione tra le persone in uscita: il 34,6% con la licenza media, il 34,8% con il diploma e il 30,0% con la laurea, per cui si può stimare che nel 2016, su 114.000 italiani emigrati, siano 39.000 i diplomati e 34.000 i laureati. Germania e Regno Unito le mete preferite.

 

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.