Nuova importante uscita editoriale in ambito bancario. Autote Enrico Sirotti Gaudenzi
Esce domani, 26 ottobre, il nuovo volume di Enrico Sirotti Gaudenzi,
avvocato e docente, esperto di diritto bancario e creditizio nonché di
strumenti ADR (Alternative dispute resolution).
Il volume in uscita, intitolato “Banche e intermediari finanziari: ABF e
ACF” è una sintetica guida, alla portata di tutti, per poter conoscere ed
utilizzagli gli strumenti di tutela nei confronti delle banche.
L’avvocato Sirotti Gaudenzi, infatti, da diversi anni si sta adoperando
organizzando eventi e convegni per interessate tutti i risparmiatori e gli
investitori sui prodotti d’investimento rischiosi e sugli strumenti di
tutela che il nostro ordinamento giuridico oggi offre.
Ricordo, poi, che è tratta dai volumi dell’avvocato Sirotti Gaudenzi parte
della relazione finale di minoranza della Commissione Parlamentare
d’Inchiesta sul sistema bancario.
Dopo “Il bail in”, prima uscita editoriale nazionale contenente la
disciplina della direttiva BRRRD e dopo altri volumi fra i quali si
ricordano: “Banche, riforma e disciplina” e “Banche, good bank o bad bank?” oggi l’autore ha voluto individuare – quali destinatari dell’opera – non solo i cultori della materia ma, soprattutto, tutti i clienti dei vari
istituti di credito ed i piccoli risparmiatori.
Infatti l’ABF (Arbirato Bancario Finanziario) è uno strumento per risolvere le controversie tra cliente e banca per vertenze di valore non superiore ai 100.000,00 euro; l’ACF, al contrario, è rivolto agli investitori che
lamentano di aver subito un danno a causa di una mancata e doverosa
informazione sui prodotti d’investimento sottoscritti. Quest’ultimo
strumento, a differenza dell’ABF, è stato introdotto recentemente e successivamente ai numerosi scandali bancari che si sono verificati nel
nostro territorio. L’ACF può ricevere ricorsi da parte degli investitori che
lamentano di aver subito un danno non superiore ai 500.000,00 euro.
Le due procedure, oltre ad essere rapide ed economiche, permettono di ottenere una pronuncia da parte del Collegio interessato che può anticipare
– come spesso accade – il contenuto dell’eventuale pronuncia emessa da un
Giudice nel caso in cui le parti – non soddisfatte dall’esito del ricorso
presentato ad uno dei due strumenti – decidano di proseguire la lite
interessando il giudizio ordinario.
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