Supportato da cento firme. Entro dicembre tutto il quadro sarà più chiaro. Ma tutto il puzzle si sta componendo
Dunque, Davide Fabbri ha rotto gli indugi. È il primo candidato alle amministrative del 2019. È lo ha fatto da politico navigato. Che si volesse candidare non è una novità. Lo aveva detto chiaramente non molto tempo fa.
Conoscendolo era facile immaginare che presentasse un progetto ben articolato. È lo ha fatto. Ha accompagnato la sua discesa in campo (passatemi il termine ormai fuori moda) con cento firme di gente del suo mondo. Quindi si tratta di persone di sinistra e anche di più. Insomma, in particolare, è andato a pescare nel bacino di Rifondazione e Potere al Popolo.
Furba è stata la scelta anche del nome del suo progetto civico: “Cesena in comune”, che ha molti riferimenti alla lista Pizzarotti. Questo, molto probabilmente, non farà molto piacere a “Cesena siamo noi” che è la formazione più vicina al sindaco di Parma. E, comunque, è la dimostrazione che fra ci sarà una fortissima concorrenza fra Davide Fabbri e Vittorio Valletta che pescano nello stesso elettorato. Non a caso “Cesena siamo noi” è una creatura di Fabbri.
A questo punto ci si chiede se Fabbri riuscirà ad essere eletto. Impossibile dare una risposta. Va da se che sarà molto dura. Ma già in passato il “rosso” è stato protagonista di importanti exploit. Prima che arrivassero i 5Stelle con i Verdi aveva ottenuto exploit importanti andando oltre la quota che gli poteva garantire il suo partito. Questo grazie soprattutto ad una politica aggressiva, quel populismo adesso sulla bocca di tutti.
In questa occasione invece potrà vantare del credito che si è guadagnato nella battaglia seguita al crac della Cassa di Risparmio. È fuori di dubbio che aver creato il comitato degli azionisti gli potrebbe garantire un discreto bacino di voti. Però non sarebbero sufficienti per permettergli di tornare a sedersi in Consiglio comunale. Quindi è facile immaginare che cercherà i voti con una campagna elettorale aggressiva. E che dirigerà i suoi strali contro quello che ha sempre definito i poteri forti. Tutto lascia credere che si concentrerà su Facebook dove, nell’ultimo periodo, ci sono state schermaglie con Valletta.
E ora? Entro la fine dell’anno si dovrebbero dipanare tutte le matasse. Ma il quadro sembra abbastanza chiaro. Lattuca è molto avanti coi lavori per creare un’alleanza vasta: Pd, Pri, Libdem, ex Leu, Cesena 2024 e, forse, un’altra lista civica.
Nel centrodestra per il momento c’è un percorso meno condiviso rispetto al passato. Tutto ruota attorno alla Lega che farà il nome del candidato. Giubilei resta il sogno. Ma non escluso che Morrone abbia qualche altro jolly. Comunque sarebbe un peccato per Casali e Spinelli, se non altro per il grande lavoro fatto in questi anni.
I 5Stelle restano divisi, ma in pochissimi credono alla possibilità che non presentino il simbolo. Alla fine un accordo si troverà. Su una rottura invece puntava Valletta (Cesena siamo noi) che, a questo punto, avrà anche il problema della concorrenza di Davide Fabbri. E Valletta forse rimpiange la mancata realizzazione del quarto polo. Bisogna poi capire se abbraccerà il progetto Pizzarotti al quale è molto vicino.
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