Oggi sindacati in piazza a Roma, sabato prossimo manifestazione sulla E45. Documento del sindaco di Cesena
I cesenati in Piazza il 9 febbraio per sostenere il lavoro ed il 16 per l’E45: il Governo ha il dovere di ascoltarci. Questo, in estrema sintesi, il messaggio contenuto nel documento di Paolo Lucchi, sindaco di Cesena. La nota.
Partecipando alla manifestazione indetta da Cgil Cisl e Uil #FuturoalLavoro in Piazza San Giovanni a Roma, 500 cesenati danno il segno di una comunità preoccupata, ma che non si arrende.
Lo affermo, poiché so bene come la presenza in Piazza abbia obiettivi molto concreti ed anche semplici: la richiesta al Governo di aprire un confronto, ricordando come nella Legge finanziaria manchi il lavoro, la vera emergenza di questo Paese. E come serva ripartire dalla creazione di lavoro di qualità, da investimenti pubblici e privati soprattutto nelle infrastrutture, da politiche fiscali giuste ed eque, dalla rivalutazione delle pensioni, da interventi per valorizzare gli asset strategici per la tenuta sociale del Paese (welfare, sanità, istruzione), dal rinnovo dei contratti pubblici, da maggiori risorse per i giovani e le donne. Una serie di richieste che valgono per il Paese, ma anche per noi cesenati, se è vero che tutti percepiamo anche qui gli “scricchiolii” di un’economia rimessasi in moto a fatica, dopo gli oltre 10 anni di questa infinita crisi economica e sociale, ma che solo nell’ultimo periodo ha comunque visto gli occupati calare di migliaia di unità, le ore di cassa integrazione aumentare.
Tutto ciò mentre nessuno di noi è ancora in grado di valutare l’impatto negativo della chiusura dell’E45 e degli invitabili tempi lunghissimi di ritorno alla normalità, che certamente causeranno difficoltà aggiuntive per settori fondamentali come il commercio, l’artigianato, il turismo, il trasporto, l’agricoltura.
E mentre la produzione industriale italiana viene certificata dall’Istat già a meno 5,5%, anticipando il “rischio di serie difficoltà di tenuta economica nazionale”, la reazione di chi governa pro tempo il Paese può essere solo una: quella di ascolto. Perchè si può non essere d’accordo e si possono persino sostenere idee contrapposte, ma la politica, ad ogni livello, ha il dovere di ascoltare, di incontrare chi propone, ha paura, protesta, non di rispondere semplicemente con battute, interviste televisive, tweet, post. Oppure – come sta accadendo da settimane ai Sindaci romagnoli, toscani, umbri, che chiedono al Ministro Luigi Di Maio di poterlo incontrare, preoccupati per gli effetti della chiusura dell’E45 e per il futuro delle nostre imprese e dei nostri lavoratori – non trovando neppure il tempo per un momento di confronto de visu, che significhi attenzione doverosa per ogni donna ed ogni uomo delle nostre comunità.
Per questo so bene che molti Sindaci saranno idealmente in piazza con i lavoratori cesenati di Cgil, Cisl e Uil, anche perché già sabato prossimo 16 febbraio, ad un mese dalla chiusura dell’E45, torneremo assieme a manifestare contro il silenzio assordante del Governo.
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