Paolo Lucchi continua a usare toni duri con i principali esponenti leghisti. Su Emodinamica attacca Morrone e Pompignoli
Non è la prima volta e, credo, non sarà nemmeno l’ultima. Paolo Lucchi, sindaco di Cesena, non le manda a dire a due esponenti leghisti: Jacopo Morrone e Massimiliano Pompignoli. Questa volta motivo del contendere è l’Emodinamica.
Il Sottosegretario alla Giustizia, Onorevole Jacopo Morrone ed il Consigliere regionale Massimiliano Pompignoli, sono scesi dai loro scranni nazionale e regionale per occuparsi dell’ospedale Bufalini.
Ne solo lieto anche se lo hanno fatto, come sempre, non per contribuire al miglioramento della nostra sanità – tutti, per esempio, ricordiamo come entrambi abbiano cercato inutilmente di bloccare il percorso che ha portato il Ministero della sanità a finanziare completamente, con 156 milioni di euro, il nostro nuovo ospedale – ma per mettere in dubbio quanto annunciato dall’Ausl Romagna sull’organizzazione dell’emodinamica a Cesena.
Consiglierei loro di stare sereni e di occuparsi con maggior attenzione delle questioni per le quali – da esponente del Governo e da Consigliere regionale – sono ampiamente retribuiti dagli italiani e dai cesenati.
Quanto alle questioni sanitarie, vorrei ricordare loro come i medici, il personale infermieristico e tecnico della nostra Ausl, ogni giorno siano i protagonisti di una sanità come la nostra, tra le prime in Europa per qualità e sicurezze garantite a tutti.
Lo stesso verrà confermato anche sull’emodinamica a Cesena, che dai primi di marzo sarà operativa per tre patologie nell’ambito del Trauma Center (politraumatizzati, degenti che subiscono un infarto durante il ricovero e pazienti in rianimazione che sono sul percorso di espianto di organi) e, dopo l’esame della Commissione cardiologica regionale, per tutti, h24, nell’ambito di un’unica equipe che opererà tra Forlì e Cesena. Esattamente come richiesto dal Consiglio comunale di Cesena.
Ci siamo arrivati solo oggi, dopo mesi di lavoro? È vero e me ne scuso a nome degli operatori della nostra Ausl, che però hanno il dovere di non improvvisare e di organizzare tutto al meglio, perché hanno a che fare con la vita dei cesenati.
Certo, oggi è fin troppo facile essere protagonisti in una politica che si esprime con aggressività, attraverso post, tweet, comunicati stampa che criticano a prescindere l’operato degli altri.
Io, personalmente, preferisco la politica che risolve i problemi e migliora la qualità della vita dei cittadini e che ogni tanto riconosce in positivo anche i risultati raggiunti. Perché la sanità non è di destra o di sinistra: la sanità è di tutti.
Morrone e Pompignoli, prima o poi lo capiranno, ne sono certo.
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