Cosa serve alla Romagna

Iniziativa organizzata dai Popolari per Cesena

Mercoledì sera si è svolta presso la sala conferenze della Confartigianato di Cesena un evento sulla Romagna. I Popolari per Cesena hanno cercato i maggiori esponenti delle associazioni di categoria e delle istituzioni per ottenere un confronto sulle tematiche che possono tenere in considerazione la Romagna come un’istituzione a sé stante, che competa in maniera forte e coesa con il resto del paese e si apra all’Europa e al mondo.

“Siamo consapevoli – affermano Eugenio Fantozzi, responsabile Area Istituzioni e Partecipazione, e Tommaso Pirini, responsabile Quartieri e Comunicazione – che il frazionamento delle 3 province: Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, spesso porta a campanilismi e confini che non si addicono ad un territorio da sempre votato all’ospitalità e alla condivisione. Come Popolari per Cesena siamo convinti perciò che sia necessario intraprendere un percorso più concreto e pragmatico, che abbia come culmine la costituzione di una “AREA METROPOLITANA” Romagna unita e solidale.
Abbiamo quindi chiesto ai relatori come poter iniziare questo percorso”.


Stefano Bernacci, segretario di Confartigianato Cesena, ha proposto di partire da un progetto di sviluppo territoriale. La rigenerazione delle aree produttive sarebbe un volano importante per arrivare ad un modello di sviluppo più sostenibile tramite un’economia circolare, che promuova il riciclo della maggior parte di ciò che viene prodotto, per arrivare ad un cambio di abitudini, che incentiverebbe anche nuove idee.

Il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, presidente di Destinazione Romagna, sottolinea l’importanza di trattare il turismo e la cultura come un prodotto industriale, per il quale è necessario coordinare politiche urbanistiche favorevoli e valorizzare le risorse di ogni territorio. Serve una “Romagna più forte in una regione più autonoma”.



Gli fa eco il presidente di Confindustria Romagna, Paolo Maggioli, che rivela come la costituzione di un’unità romagnola per la sua associazione, andando “oltre i campanili”, ha portato ad avere più peso nelle decisioni. È importante anche un rapporto stretto con il polo romagnolo dell’università di Bologna per fare in modo che si trovano le risorse giuste per il nostro territorio.

Un altro buon esempio di miglior presidio del territorio è la CISL, di cui è segretario regionale Filippo Pieri, il quale invita a soffermarsi sulla qualità del lavoro in Romagna. È necessario alzare il livello dei redditi che sono più bassi rispetto all’Emilia, per aumentare la capacità del territorio di diventare attrattivo e competitivo.

Si ritrova d’accordo anche Giuliano Zignani, segretario generale UIL Emilia Romagna, che ricorda la necessità di aggiornare il patto del lavoro con una Romagna più unita, in qualche caso svantaggiata dalla debolezza della classe politica. Sarebbe auspicabile inoltre una diminuzione dell’orario di lavoro e una seria attenzione alla pericolosa presenza delle mafie.



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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.