Per risolvere definitivamente il problema legato ai parcheggi
È inutile: il tema sosta continua ad essere uno dei più gettonati. L’ultimo, in ordine di tempo, ad accendere la miccia sui social è stato il mio amico Gimmi Zanotti con un post pubblicato, nei giorni scorsi, su Facebook. Ha scatenato l’inferno anche a dimostrazione che è un argomento sul quale le posizioni di sono fossilizzate e sarà impossibile trovare un punto di mediazione.
Nella lunga sequela di repliche e controrepliche è stato fatto riferimento anche allo studio Filippi. Fu presentato nella seconda metà degli anni Novanta da Edoardo Preger, sindaco di allora. Attestava che a Cesena mancavano 650 posti auto. Era il caposaldo del piano parcheggi del Comune che ruotava attorno del Garampa e prevedeva, fra l’altro, in piazza della Libertà un silos, ma solo per i privati.
Poi il Garampa fu bloccato dalla sovrintendenza è tutto cambiò. Però non è giusto dire che non è stato fatto niente a parte i due silos (Barriera e Cesena anni 90) e il multipiano di fianco al Caps. Non tutte le scelte sono state giuste. Secondo me è stato sbagliato cancellare l’interrato di via Verdi e non prendere in considerazione l’interrato tradizionale in viale Mazzoni. Però di posti auto ne sono state ricavati. Innanzitutto il Serraglio, poi in via Piave ci sono piazzette interne con quasi cento posti. Poi i tre scambiatori che hanno consentito di decuplicare la presenza di righe blu. Mettere a pagamento viale Mazzoni, il piazzale di fronte a San Domenico e via IX Febbraio ha aumentato a dismisura la disponibilità di stalli. Lo stesso dicasi per le strade comprese nella zona fra la Barriera e la via Emilia. Poi c’è il parcheggio della Vigne usato dai pendolari e che ha scaricato i posti in zona Stazione.
Ci sono ancora criticità? Ni. Nel senso che in città non c’è un’emergenza, ma qualcosa la si deve fare. In base a situazioni diverse nell’arco della giornata. Di mattina servirebbero più posti fra la Barriera e l’Emilia, mentre di sera dovrebbe essere più servita anche la movida: piazza del Popolo e zona Bonci.
Spazi di manovra ce ne potrebbero essere. Per la mattina si potrebbe usare la zona ex Gil, dove ora c’è il comando della polizia municipale. Si potrebbero ricavare un centinaio di posti. Nella parte ora occupata dai vigili si tratterebbe di arretrare il confine di un po’ di metri (portarlo dietro alle piante). C’è poi l’altra, dove c’è il campo di basket. Ora è assegnata ai carabinieri. Si libererà quando sarà finita la nuova caserma. Non tutta, ma una parte potrebbe essere dedicata alla sosta. Insomma, sarebbe una sorta di raddoppio del Mattarella a costo zero e risolverebbe definitivamente i problemi per quell’area.
Diverso il discorso per la movida che però, va detto, è servita anche dai silos e dal Caps dove posti ce ne sono sempre. Però, comunque, si potrebbero trovare circa cinquanta posti (più o meno piazza della Libertà) a costo zero. È la parte di piazzale di fronte a San Domenico ora pedonalizzato. È giusto mantenerlo così durante l’arco del giorno. Sia per la presenza della scuola che della chiesa. Ma dal tardo pomeriggio (dalle 18) potrebbe essere aperta alla sosta. Servirebbe solo una sbarra che si chiuda automaticamente alle due di notte e il gioco sarebbe fatto. Resterebbe poi la zona Bonci. In quel caso non si può che attendere che venga terminata l’area del Sacro Cuore, ma non sarà facile: la gestione dei parcheggi interrati non è molto remunerativa.
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