Da Renato Lelli (Pri) pieno appoggio alla proposta di Giuliano Zignani
Finalmente uno che parla chiaro. È Giuliano Zignani, segretario regionale della Uil, che ha invitato i candidati sindaci a volare alto. E lo ha fatto in un’intervista pubblicata sul Corriere Romagna con la quale chiede di prendere posizione su un tema molto delicato: le infiltrazioni mafiose nel nostro territorio. Tema molto sentito e del quale se ne parla sempre troppo poco. Immediato l’appoggio di Renato Lelli, segretario regionale del Pri. La nota.
Per noi repubblicani quanto denunciato da Zignani della UIL sulla presenza delle mafie in Romagna (purtroppo) non è una novità.
A seguito di un incontro tra il sottoscritto, in qualità di segretario regionale PRI dell’ Emilia Romagna con il presidente della Cooperativa ALAC di Cesena, Gabriele Bacchi, e il Presidente Provinciale di COPAGRI Forlì Cesena Mattia Tampieri elaborammo un documento congiunto sui problemi del mondo agricolo inviato alla stampa locale il 9 agosto dello scorso anno.
In esso si richiamava “quanto di recente emerso legato alla triste ed inconcepibile realtà del fenomeno del lavoro nero in agricoltura, alla remunerazione dello stesso, al fenomeno del caporalato che vede anche Cesena come centro del racket della mano d’opera bracciantile.
Su tutti questi aspetti, stante il quadro sopra descritto, riteniamo l’impegno della amministrazione comunale di Cesena insufficiente”.
Ovviamente tali temi sono stati ripresi ed ampliati nel documento politico programmatico con cui il PRI si presenta alle prossime amministrative a Cesena, che sono state anche motivo di accordo con Enzo Lattuca.
Tale documento dice che “l’offerta turistica và potenziata anche con occhio attento al lavoro stagionale che sempre con più frequenza si traduce in sfruttamento di lavoratori giovani con contratti di alternanza scuola lavoro dando compensi pari a rimborsi spese con dipendenti stagionali extracomunitari soggetti a carichi di lavoro di 12/14 ore al giorno senza riposo settimanale per stipendi / salari miseri sufficienti per campare nei loro paesi che però creano un abbassamento della qualità dei servizi offerti, proprio quei servizi cardini e tanto invidiati da tutte le mete turistiche che solo la Riviera Romagnola in passato sapeva offrire.”
Ovviamente poiché quanto denunciato in primis dai sindacati è un problema che deve essere affrontato con risolutezza a tutti i livelli, non possiamo che condividere in toto la proposta della UIL che ci sia un impegno comune di tutte le forze politiche in campo per debellare – partendo dal nostro territorio – questo fenomeno. Ben venga ogni iniziativa, anche perchè su tematiche come questo non è questione di destra o sinistra, ma di civiltà di un Paese. Noi ci siamo.
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