Domani manifestazione a Roma
Il moto è: stanchi di rischiare la vita. Domani i tutori dell’ordine manifestano a Roma. Questo il pensiero di Ugo Vandelli, segretario provinciale Usip.
Da oltre dieci anni si annuncia lo spostamento del commissariato di Pubblica Sicurezza di Cesena, da via don Minzoni al CAPS (Centro Addestramento Polizia di Stato). Ad oggi rimane un “mistero buffo”. Analoga situazione si verificò anni or sono allorquando dichiarammo che la caserma dei carabinieri di Savignano non sarebbe mai diventata tenenza. E così è stato. Per queste previsioni non bisogna necessariamente essere il divino Otelma, basta documentarsi, evitando dichiarazioni d’intenti che poi restano incompiute.
Viviamo un periodo nefasto, costellato di suicidi tra le forze dell’ordine, che passano regolarmente sotto silenzio, e gravi lutti che ci accomunano tutti. Anche la parte sana della società si è resa conto dei rischi che le forze di polizia corrono ogni giorno, quali rappresentanti “non tutelati” dello Stato.
Stanchi di rischiare la vita donne e uomini addetti alla sicurezza si riuniranno a Roma in piazza Montecitorio il 22 ottobre alle ore 11.00 per manifestare contro l’inerzia delle Istituzioni. A tale proposito – come organizzazione sindacale – l’USIP rivendica per tutto il personale stipendi adeguati e voci accessorie da liquidare in tempo reale (non dopo mesi se non anni); aggiornamenti professionali periodici effettivi (tecniche operative e uso delle armi); normativa che chiarisca come e quando usare i mezzi di coazione fisica (manette-sfollagente-taser); dotazione individuale all’avanguardia (cinturone e fondina); equipaggiamento di reparto non obsoleto (corpetto antiproiettile); psicologi in ogni provincia a supporto delle forze dell’ordine (specialisti esterni). Il sindacato di polizia USIP ribadisce inoltre che i luoghi di lavoro devono rispondere a criteri di sicurezza, così come previsto dalla normativa vigente. Di certo non come la sede del commissariato di Cesena che occupa due villette adattate per lo scopo. I poliziotti che vi prestano servizio e i cittadini che si recano nel presidio per svariati motivi hanno tutto il diritto di essere sicuri e nel contempo sentirsi protetti.
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