La Provincia migliora. Vandelli chiede più impegno nella sicurezza
La provincia di Forlì-Cesena va un balzo in avanti nella classifica della Qualità della vita. Ugo Vandelli, segretario provinciale Usip però segnala che nella sicurezza ancora c’è molto da fare.
La provincia di Forlì Cesena è ai primi posti in Italia come qualità della vita. La recente classifica stilata da “Italia Oggi e Università La Sapienza” evidenzia luci e ombre del benessere nelle 107 province italiane. La somma dei circa novanta, tra indicatori e sottoindicatori statistici, ha fatto balzare in regione la provincia di Forlì Cesena a un inaspettato quarto posto – preceduta da Parma, Modena e Bologna – mentre Rimini si trova in ultima posizione.
Interessante un’annotazione al riguardo: in nessuna delle “classifiche di tappa” la nostra provincia è nei primi posti, ma è pur sempre in buona posizione. Forse è grazie al “gioco di squadra”, cioè alla fusione di diversi valori positivi e condivisi, che Forlì Cesena ha conquistato questo simbolico ma interessante primato, rimontando dallo scorso anno diverse posizioni nella classifica nazionale, passando dal 29° al 21° posto.
Migliora di sedici posizioni anche la classifica nella voce “criminalità” che rimane pur sempre al 77° posto, aggiudicandosi la 90esima piazza per la piaga dei furti. Sarebbe però far torto all’intelligenza di chi legge non rimarcare che nelle varie classifiche non è tutto oro quello che luccica. Ad esempio il tema sicurezza – ovvero il senso d’insicurezza – oggi è tra i più sentiti ovunque. Da più anni e da più parti è evidenziato l’aumento dell’incidenza della criminalità a Cesena e più in generale in provincia.
Criminalità attirata dal benessere? Forse. Ecco perché contro la malavita e per farci vivere più sereni, oltre all’indispensabile collaborazione dei cittadini, servirebbe, quantomeno, favorire maggiormente tutte le agenzie preposte all’ordine e alla sicurezza pubblica. Gli effetti positivi di questi risultati fanno riferimento alla struttura sociale ed economica, con specifico riguardo all’artigianato, al commercio e alla piccola impresa che sono, allo stesso tempo, il motore dell’economia e del benessere collettivo nonostante la crisi.
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