Ha scelto la concretezza, filosofia che sta pagando
Tutto ruota attorno alle scelte di bilancio. Sia nel pubblico, che nel privato. Se i conti sono a posto si può impostare qualsiasi tipo di politica: sia espansionistica che difensiva. Ma i conti oltre ad essere in ordine devono sempre consentire un margine di manovra. Solo così si può avere quella flessibilità necessaria per fare qualsiasi tipo di intervento. I dubbi al riguardo sono stati fugati dall’intervento che il Comune di Cesena ha previsto per affrontare l’emergenza provocata dal coronavirus.
Servirà poco più di un milione di euro. Cifra coperta dall’avanzo di bilancio, pratica spesso contestata ma fondamentale per una buona gestione. Sottostimare le entrate e tenere sotto controllo le uscite è la filosofia che adotta un buon padre di famiglia. Quello che tende sempre ad avere un tesoretto a disposizione da poter usare in qualsiasi frangente.
Il Comune di Cesena ha sempre avuto una buona gestione economica. Merito degli assessori, ma anche dei tecnici. Politica che poi ha sempre permesso alla giusta di avere quei margini di manovra necessari per fare le proprie scelte politiche. In questo caso per intervenire in una situazione di allarme rosso. Tutto è perfettibile, ma i provvedimenti sono stati apprezzati. Non sono ancora finiti. Si attendono, tra l’altro, le scelte per il trasporto pubblico.
Però di può dire che fino ad ora il sindaco ha gestito bene la partita. Sia dal punto di vista comunicativo che delle scelte amministrative. Comunque, a prescindere dall’emergenza sanitaria il bilancio del primo anno di sindacatura è positivo. Non era scontato. Quando era un giovane rampante Lattuca mostrava di avere dei numeri, ma era troppo fumantino. Grazie all’esperienza parlamentare ha smussato questo lato del carattere. Ma il pregio è un altro: la concretezza. Il rischio per un politico è di voler stupire con effetti speciali, pratica sempre rischiosa. Lattuca invece ha scelto un profilo più basso: la filosofia dei piccoli passi.
Ma è soprattutto nelle trattative (gestione delle controllate compresa) che ne sta uscendo bene grazie a continui stop and go. In alcuni casi è lui a fare concessioni, in altri va avanti per la sua strada come è successo per la nomina di Monica Mondardini nel cda di Hera, soluzione che non ha entusiasmato anche una parte del suo partito.
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