Documento di Marcello Borghetti e Paolo Manzelli (Uil)
Molto più che una critica. Quella di Marcello Borghetti e Paolo Manzelli è una vera e propria stroncatura nei confronti dell’Ausl Romagna e, in particolare, della sanità cesenate. La nota. E, forse, non è un caso se arriva quando si discute sulla scelta del nuovo direttore generale.
Crediamo sia arrivato il momento di cominciare a tirare le somme su cosa sia la AUSL della Romagna e in particolare la Sanità Cesenate.
Abbiamo atteso questo momento, aspettando la fine della fase più acuta della emergenza che abbiamo attraversato nel corso di questi ultimi mesi, per evidenziare quelli che a nostro avviso sono i punti di forza ma soprattutto di debolezza della Sanità Cesenate.
Le certezze sono quelle migliaia di lavoratori che hanno lavorato in prima linea in questi mesi. Lavoratori definiti Eroi o addirittura Supereroi, definizioni che con dignità hanno rimandato al mittente richiedendo solo quanto loro dovuto e da sempre rivendicato. Per questi lavoratori si dovrà infatti passare dalle pacche sulle spalle alle reali risposte che passano per un vero e credibile rinnovo contrattuale che tutti, a partire dalla Politica, hanno promesso e da condizioni di lavoro finalmente adeguate.
Quello che manca invece alla nostra sanità è soprattutto la costruzione di una vera idea di AUSL Unica che ci pare del tutto assente nelle politiche di vertice della Azienda. Alla costruzione di una rete di eccellenza si è preferita la costruzione di una Dirigenza compiacente che per quello che riguarda l’ambito Cesenate e il Bufalini in particolare ha causato quell’ulteriore “decadimento” che spesso i lavoratori stessi hanno portato alla nostra attenzione.
Alla reale assenza di quei servizi di primaria necessità che abbiamo più volte segnalato, come una vera Emodinamica H24 si aggiunge, a nostro avviso, la mancanza di una visione organica dei vari reparti dove alcune “personalità” emergono più di altre, più che per una vera visione di sistema della Sanità Cesenate, per vicinanza alle Politiche di vertice aziendale incentrate al “dividi et impera” a tutto scapito di quella collaborazione indispensabile per la costruzione di una vera eccellenza nel Bufalini di oggi.
La politica della Direzione Aziendale ha infatti la colpa, per l’Ambito Cesenate che ha subito una vera fusione a tutto suo svantaggio con quello di Forlì, di non essere stata in grado di accogliere e intercettare quelle figure di eccellenza che vedono nel “Nuovo Ospedale” di domani un miraggio lontano dall’avvenire e nel “Vecchio Bufalini” di oggi un Ospedale che non è stato al Centro dell’interesse delle Politiche delle varie Direzioni Generali che si sono succedute.
Scelte sbagliate che si sono ripercosse inevitabilmente nelle condizioni di lavoro di chi quotidianamente presta assistenza ai Cittadini di Cesena. Una assistenza garantita dalla qualità del personale in prima linea in Azienda ma mal supportate da molte, troppe, scelte strategiche e fiduciarie adottate dalla Direzione Generale che hanno impedito al Bufalini di diventare quel che merita.
Bisognerà ripartire quindi da una vera e diversa visione della Direzione Aziendale che veda la possibilità di dotarsi di una Dirigenza anche dotata di capacità critica e di diritto di parola per rilanciare la Sanità Cesenate perché un Nuovo e Bellissimo Ospedale resta pur sempre una cornice di un quadro che sino ad oggi è stato dipinto da un Pittore anonimo e lontano dal capolavoro che utenti e lavoratori di Cesena meritano.
Questo post è stato letto 431 volte