LUGO. Resterà aperta fino al 26 febbraio la mostra “Il Pittore e l’Eroe” al Museo “Francesco Baracca” di Lugo. L’esposizione che riporta alla luce la storia che ha unito il pittore lughese Anacleto Margotti e l’Asso degli Assi dell’aviazione italiana, inaugurata lo scorso ottobre, resterà infatti aperta fino alla fine del mese, salvo nuove disposizioni nazionali contro il diffondersi del Covid-19.
La mostra è visitabile nei giorni di apertura del museo: dal martedì al venerdì dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18.
Elemento centrale dell’esposizione è la riproduzione del dipinto, realizzato da Anacleto Margotti nel 1974, raffigurante il Battesimo di Cristo, conservato nella chiesa di Santa Maria ad Alfonsine. Il quadro ha una storia molto particolare e significativa, risalente al 1914. Durante i disordini scoppiati in occasione della “Settimana Rossa”, gli insorti diedero fuoco alla chiesa di Alfonsine e alle opere custodite al suo interno. Fra queste c’era pure una tela raffigurante il “Battesimo” della scuola di Guido Reni. Il parroco, don Tellarini, decise di commissionare il rifacimento del dipinto a un giovane pittore locale, Anacleto Margotti. Appena diciottenne e di umili origini contadine, Margotti abitava a San Potito, in una modesta casa di proprietà della famiglia Baracca. L’artista propose proprio a Francesco Baracca, già affermato tenente aviatore ed ufficiale di cavalleria, di impersonificare il Cristo. Baracca accettò di buon grado e insieme a un contadino, nel ruolo del Battista, posò come modello nei pressi del fiume Senio nel luglio del 1914. Margotti dipinse l’opera su una parete della chiesa in piazza Monti.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Alfonsine fu devastata dai bombardamenti che causarono pure la distruzione della chiesa di Santa Maria, la quale fu ricostruita nell’attuale corso della Repubblica. Il caso volle che, nel dopoguerra, a un ex pilota americano impiegato in una società di import-export con l’Italia capitò fra le mani una rivista di arte in cui si parlava del dipinto ritraente Baracca distrutto dai bombardamenti. L’ex aviatore statunitense rimase molto colpito da questa notizia: aveva infatti preso parte ai bombardamenti di Alfonsine e per lui Baracca era un mito. Decise così di rintracciare Margotti e di commissionargli, a sue spese, una nuova versione del Battesimo, a patto che il viso del Cristo fosse sempre quello di Francesco Baracca. Il generoso donatore volle rimanere anonimo, facendo apporre la seguente dedica sul dipinto: “Ex aviatore americano – operante cielo di Romagna – umilmente dona – a risorta chiesa Alfonsine – Battesimo Cristo – a ricordo Eroe Baracca – passate storiche vicende – auspicando Pace fra i Popoli L. F”.
Nella mostra sono esposti inoltre alcuni disegni realizzati da Anacleto Margotti nel biennio 1944-1945. L’artista, allora docente di Storia dell’Arte al liceo classico di Imola, fu preso di mira dalle SS, ma riuscì a fuggire nascondendosi per circa nove mesi nelle campagne. Come lo stesso Margotti raccontò nella sua autobiografia, nel corso della sua fuga aveva nelle tasche alcuni foglietti di carta, su cui, per distrarsi, iniziò a realizzare alcuni schizzi raffiguranti la terribile realtà di quegli ultimi mesi di guerra. Questi disegni furono esposti a Milano, alla Galleria Vinciana, nel 1959 e pubblicati nel 1961 nel catalogo “Sessanta disegni sulla Linea Gotica”. I disegni in mostra sono stati gentilmente concessi dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Imola.
Per ulteriori informazioni contattare il numero 0545 38105 o scrivere alla mail museobaracca@comune.lugo.ra.it.
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