La prima sede era in via Malatesta Novello
CESENA. Il merito fu di Augusto Venturi e Renato Romagnoli. Il primo lavorava nell’agenzia di spettacoli del fratello Libero, il secondo era dipendente Sip e radioamatore per passione. Furono loro, quarantacinque anni fa, a ideare e far partire Radio Cesena Adriatica, la prima emittente radiofonica cesenate. L’acronimo Rca stava per Radio Cesena Adriatica, ma anche per la nota casa discografica Rca per la quale lavorava Libero Venturi ed incidevano Antonello Venditti,Claudio Baglioni, De Gregori, Rino Gaetano e Ivan Graziani, tutti cantanti gestiti dall’agenzia Venturi. L’emittente irradiava i suoi programmi dai 104,00 mhz.
Per impostare il lavoro e far iniziare le trasmissioni si affidarono a un ravennate: Angelo Gianstefani. Le trasmissioni partirono all’inizio di maggio del 1976. La sede era in via Malatesta Novello. Allora non servivano ponti radio. Era sufficiente un’antenna posizionata in uno dei punti più alti della città. Per quello fu scelta la zona della Rocca. Poi, dopo circa due anni la sede si trasferì in via Celincordia. All’inizio le trasmissioni partivano a mezzogiorno e terminavano alle 20. Poi, nel giro di poco tempo, furono anticipate sia la data di apertura che di chiusura. Il logo erano le tre scimmiette che però, al contrario di quelle originali, vedevano, sentivano e parlavano. Quando Radio Cesena iniziò le trasmissioni ancora era “fuorilegge”. Solo dopo qualche mese la Corte Costituzionale diede il via libera.
Come è facile immaginare fu un fenomeno di costume. Era seguitissima. E’ sufficiente pensare che nel programma serale di dediche arrivano oltre quasi cinquecento richieste, nella prima fase più di cento solo per “Ti Amo”, successo di Umberto Tozzi. Ma fu anche una straordinaria scuola di vita. Alcuni hanno iniziato proprio a Radio Cesena la loro carriera, altri si sono formati ottenendo anche dei benefici perché è inevitabile che un’esperienza simile sia propedeutica per la crescita umana e culturale di una persona. Soprattutto si cresceva in autostima e si toccava con mano cosa significasse la professionalità.
Chi si sedeva di fronte a quel microfono doveva avere la capacità di svolgere la propria attività con competenza ed efficienza. Cosa facile per dei professionisti, molto meno per delle persone giovani, in alcuni casi poco più che ragazzini, catapultati in un mondo del quale fino a qualche giorno prima erano distanti anni luce e per il quale non avevano la benché minima preparazione. Dopo un lungo periodo di lontananza, adesso buona parte del gruppo originario è tornato a vedersi. E’ nata una chat su whatsapp e periodicamente, Covid permettendo, si incontrano a cena. Nonostante 45 anni in più comincino a farsi sentire, lo spirito pare essere sempre lo stesso. Un po’ più riflessivi, ma anche consapevoli di aver scritto una piccolissima parte della storia della propria città.
Poi nacquero altre emittenti: Blu, Fantasy, Studio Più, Centrale, Delta e Melody. Sono resistite Delta e Centrale.
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