La politica e i fuochi d’artificio

Il post ferie è scoppiettante

CESENA. La politica sta vivendo un periodo a dir poco scoppiettante. Le notizie si accavallano in continuazione. Quando c’è l’imbarazzo della scelta la scala dei valori non è uguale per tutti. Dal mio punto di vista la notizia più importante riguarda il Papa. Bergoglio, che ha smentito notizie sulle sue dimissioni, ha detto che non sa se vedrà Orban, nonostante il programma sia noto da tempo. Uno schiaffo al leader ungherese e un’uscita che non farà piacere a Cl, movimento politico che è schierato con Fratelli d’Italia, formazione politica molto vicina a Orban. 

Comunque in Italia non ci facciamo mancare niente. In queste ore tiene banco la posizione della Lega che in commissione Affari Costituzionali ha votato contro l’introduzione del Green pass. Quindi è andata contro il governo. Il tutto soprattutto  perché il capogruppo del Carroccio era Borghi, uno dei principali esponenti dell’ala dura della Lega. Un problema che Salvini dovrebbe risolvere, ma che difficilmente affronterà. Innanzitutto perché gli piace tenere i piedi su più staffe, ma anche perché l’ala dura è quella nella quale si riconosce di più nonostante stia cercando di mostrarsi moderato.

Insomma l’impressione è che proseguirà nella posizione equivoca o grigia, che dir si voglia. Mancando la volontà di far chiarezza si fatica a capire il senso delle parole di Emiliano. Il governatore pugliese ha detto: “Salvini sta facendo un grande sforzo per delineare una visione di Paese, ed è uno sforzo che ha dei costi politici”. L’ultimo episodio pare smentirlo.

Intanto fanno parlare le parole di Dario Nardella, sindaco di Firenze, che sul palco del festival de l’Unità, riferendosi all’Italia, ha detto: “Ci sono due grandi blocchi, c’è un blocco conservatore e sovranista e uno innovatore. Non dobbiamo aver paura. La politica deve innovare, non siamo followers ma pionieri”. Insomma, invita a ripartire dalla maggioranza Ursula, quella che si è costruita in Europa. 

In questo momento l’adesione difficilmente arriverebbe da Forza Italia. A molti azzurri potrebbe piacere quella soluzione, ma in questo momento è Berlusconi a bloccare tutto. L’uomo di Arcore è vicinissimo alla Lega e coccola Giorgia Meloni essenzialmente per un motivo: spera di poter diventare presidente della Repubblica. Del resto Salvini nei giorni scorsi ha detto che è possibile. Sembra difficile, ma non si può escludere nulla. E Berlusconi non lascia niente al caso. Finita la partita per la scelta del nuovo presidente si tornerà a ragionare di come dovrà essere la geografia politica partendo da un presupposto: al momento non c’è spazio per il bipolarismo, nemmeno imperfetto, come ipotizza qualcuno. Quindi si andrà verso un proporzionale rivisto e corretto. A quel punto il problema sarà che ogni partito, per raccogliere il maggior numero di voti manterrà al proprio interno tutte le anime che, spesso, sono in forte contrasto fra loro. Quello che è appena successo con la Lega è solo un esempio. 

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.