Quante cose ci sarebbero da rivedere
CESENA. Sei prevenuto nei confronti dei grillini perché volevano togliere i contributi ai giornali. Premesso che credo che sarebbe legittimo difendersi contro chi per un motivo ideologico ti urla vaffa in piazza e ti vuole lasciare senza lavoro. Ero dipendente di una cooperativa editoriale che se avesse perso i contributi statali avrebbe chiuso. Però non è quello il motivo per il quale ritenevo (a ragione visti i risultati) per il quale rischiavano di fare dei guasti. Quello che mi preoccupava erano l’inesperienza, la supponenza e la mancata selezione. Pur non conoscendo nulla della gestione della cosa pubblica, persone, in alcuni casì anche con miseri curriculum personali, ritenevano di essere depositari della verità. A meravigliarmi erano i toni di certi comunicati che non avevo mai visti in diversi lustri di professione giornalistica.
Poi è andata a finire come era facile prevedere. I grillini hanno fatto dei guasti. Non perché sono piccoli, sporchi e cattivi. Ma perché non ci si può inventare politici. Come non ti puoi inventare manager. Con la sola differenza che se non hai dimostrato di essere preparato nessun privato ti metterà alla guida della propria azienda. In politica invece è diverso. Di punto in bianco puoi essere scaraventato in posizioni apicali dove, se non hai la capacità, puoi creare dei guasti al bene pubblica.
Questo non significa assolutamente che la forma democratica debba essere rivista. Servirebbe invece meno improvvisazione nella scelta dei candidati. E’ stato questo il problema principale dei 5Stelle. Hanno basato la selezione su dei clic. In molti casi pochi. Un tempo non era così. La vituperata vecchia politica, quella fatta dai partiti, aveva un’infinità di difetti, ma era una scuola che ti formava. E non è è vero che andavano avanti i raccomandati. E’ il contrario. Con la spinta potevi scalare qualche gradino, ma per arrivare ai vertici dovevi essere bravo.
Adesso, invece, non succede più o quasi. Vanno avanti i più scafati, ma, così facendo, i più bravi rischiano di bruciarsi. Non è un problema dei 5Stelle. Quella dei grillini è la punta di un iceberg. Ma la colpa è anche degli elettori. Quello che è strano è che persone che nella vita difficilmente darebbero fiducia ad un imbonitore, quando si tratta di politica si fanno conquistare da promesse e slogan che lasciano il tempo che trovano.
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