Domani il funerale. Il ricordo di Paolo Lucchi
CESENATICO. Domani il funerale di Armando Casabianca. Il rito funebre si terrà dalle 14 nella chiesa di San Pietro a Ponente di Cesenatico. Casabianca è stato una figura importante per Cesenatico. Ne traccia un profilo Paolo Lucchi che gli è stato a fianco per tantissimi anni. Prima alla Confesercenti di Cesenatico, poi in quella di Cesena.
Con Armando abbiamo fatto così tante cose assieme, da non riuscire neppure ad elencarle. Soprattutto ora, nel momento che porta più commozione e lacrime che lucidità.
Ci siamo conosciuti nel 1991 e l’impatto non fu semplice, perché ad Armando ero stato presentato come il cesenate mandato a “tenere sotto controllo” i cesenaticensi – la sede Confesercenti di Cesenatico era, notoriamente, una delle più anarchiche del panorama nazionale dell’Associazione – e, inoltre, io ero comunista e lui socialista, proprio in un periodo nel quale la contrapposizione tra i due Partiti pesava ancora.
Eppure ci prendemmo subito “a pelle”, stabilendo un patto di rispetto reciproco che avrebbe tenuto nel corso degli anni e che non ci avrebbe mai fatto scontrare – noi due che, avendo entrambi un carattere più duro della media, invece con gli altri non lesinavamo momenti di tensione – e che si è rapidamente trasformato in un rapporto di amicizia vero. Accadde semplicemente perché stabilimmo che ci saremmo sempre detti la verità, anche nei momenti difficili. Come si fa tra amici, appunto.
Grazie a lui – che diede testa, idee, volontà di ferro ad ogni progetto – Cesenatico divenne così, per la Confesercenti, la sede dell’innovazione e delle sperimentazioni. Assieme a Germano Casali lanciammo l’Arice, la prima Associazione dei ristoratori “vera” della costa adriatica, cui aderirono decine di imprenditori che, sino a quel momento, si erano guardati in cagnesco; assieme a Gianni della Motta lanciammo prima Promosport e poi il servizio di prenotazioni alberghiere cui aderirono oltre 200 hotel di Cesenatico ed il cui programma informatico per anni è stato scopiazzato da ogni consorzio romagnolo; convinti della necessità di promuovere al meglio la Nove Colli, assieme ad Arrigo Vanzoli, Mauro Moschini, Lucio Sacchetti, inventammo “Ciclo & Vento”, che per anni è stata la seconda Fiera nazionale del ciclismo, dopo il Salone di Milano; per cercare di ridurre i periodi “neri” di afflusso turistico, prima con Germano e poi con Stefano Bartolini lanciammo “Il pesce fa festa” ed “Azzurro come il pesce”.
Si tratta di iniziative che ancora caratterizzano Cesenatico e certo Armando, che era stato il filo conduttore di ognuna di queste, se ne sarebbe potuto vantare. Ma non l’ha mai fatto, perché la massima soddisfazione, per lui, era di vedere la sua Cesenatico piena di turisti ed i suoi imprenditori soddisfatti, valorizzati, pieni di opportunità di lavoro.
Questo è e sarà per sempre l’Armando Casabianca al quale tanti di noi hanno voluto bene. Ed io sono orgoglioso di essere tra questi.
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