RAVENNA. Fino al 9 gennaio il Museo Classis Ravenna ospita “Classe e Ravenna al tempo di Dante”, a cura di Enrico Cirelli, Fabrizio Corbara, Giovanna Montevecchi e Giuseppe Sassatelli.
La mostra ricostruisce monumenti e paesaggi della città di Ravenna e di Classe ai tempi del Sommo Poeta. Oltre a significative opere del periodo e al recupero di tutti i documenti che è stato possibile individuare, in allestimento ricostruzioni complessive in 3D della città e del territorio circostante allo scopo di fornire ai visitatori dell’anno dantesco un quadro urbanistico e paesaggistico di Ravenna e del suo territorio intorno al 1300, attraverso soluzioni fortemente evocative.
Orari fino al 9 gennaio: da lunedì a venerdì 10.00 – 17.00; sabato e domenica 10.00 – 18.00.
Per informazioni: tel. 0544.473717 www.ravennantica.it
Presso il Museo Tamo Mosaico, sempre fino al 9 gennaio, sono visibili le mostre TAMO DANTE: L’alto passo… Andar per pace” dello scultore Enzo Babini, a cura di Giuseppe Sassatelli e Fabrizio Corbara e TAMO DANTE: “Dante e la Romagna”, a cura di Laura Pasquini, Giuseppe Sassatelli, Enrico Cirelli e Fabrizio Corbara.
L’esposizione TAMO DANTE: L’alto passo… Andar per pace”, allestita nel secondo chiostro del complesso museale Tamo Mosaico, è costituita da cento formelle in terracotta che raccontano per immagini, attraverso un corredo iconografico avvincente e inedito, i temi dei canti della divina commedia. Il tratto distintivo del lavoro di Babini è la relazione tra il materiale e l’immateriale: l’artista ha sviluppato un sottile equilibrio tra l’accuratezza grafica e la ricerca materica pervenendo ad una essenzialità rappresentativa spoglia di ogni orpello. L’esposizione, benché unica, è articolata in tre momenti temporali successivi: Inferno, attualmente visibile, a cui seguiranno Purgatorio e Paradiso. L’opera, unica nel suo genere, ha richiesto tre anni di lavoro ed è stata al centro di un tour mondiale.
TAMO DANTE: “Dante e la Romagna”, situata nel soppalco del museo, ripercorrendo le tappe di un percorso fatto di passi e parole, di certezze documentarie ma anche di ipotesi, mette in fila i luoghi citati nella Commedia e in alcuni casi anche quelli che, pur non chiamati in causa nel testo, vennero presumibilmente lambiti nei possibili tragitti romagnoli del poeta.
Le immagini sono quelle di luoghi e di edifici che ancora oggi mantengono, benché magari rimaneggiati nei secoli successivi, l’aspetto che gli stessi avevano fra la fine del Duecento e i primi anni del secolo XIV, sino al 1321, quando cioè Dante li poté vedere.
Orari fino al 9 gennaio: da lunedì a domenica 10.00 – 17.00.
Per informazioni: tel. 0544.213371 www.ravennantica.it
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