Basta dire sempre e solo no

Il vero problema è l'immobilismo

CESENA. Il modo più facile per conquistare dei crediti (leggesi voti) è appoggiare una protesta. E’ lo sport preferito della politica. Assecondare una protesta però significa dire dei no. Posizione legittima, ma quando si contesta una soluzione bisognerebbe proporre un’alternativa. Cosa che non succede quasi mai. Quello dell’energia è solo l’unico caso. Per decenni abbiamo detto no a questo e all’altro senza proporre qualcosa di diverso. Adesso ci strappiamo le vesti perché l’invasione dell’Ucraina ha provocato un aumento a dismisura del prezzo del gas e cerchiamo soluzioni alternative. Però quando dicevamo solo no sapevamo che eravamo dipendenti dalla Russia e non si faceva niente per evitarlo.

Se quello dell’energia fosse un caso isolato non sarebbe un problema. Invece la protesta fine a se stessa diventa una sorta di male dai contorni endemici, perché finisce con l’ingessare una comunità. Anche e soprattutto perché spesso alla base della protesta c’è una filosofia: non nel mio giardino. L’espressione è stata coniata negli anni Ottanta e identifica l’opposizione di uno o più membri di una comunità locale a ospitare opere di interesse generale sul proprio territorio. 

Se la posizione dei residenti può essere capita, non altrettanto giustificabile è il comportamento dei politici. Perché in situazioni spinose (ma non solo), per non perdere consenso elettorale, appoggia la protesta o preferisce non legiferare. Un atteggiamento di comodo che si sceglie per non correre rischi. Un atteggiamento che Focus ha definito “irresponsabile” e si provocano dei guasti. 

Visto che siamo in campo energetico è significativo un caso riportato da Focus e che risale ai primi anni del 2010: in Sicilia la Shell avrebbe investito ottocento milioni di euro per realizzare, in collaborazione con Erg, un rigassificatore, ma l’allora presidente della Regione decise dì non firmare un atto già avviato dal governo centrale. Ed allora la Shell, dopo aver speso 30 milioni di euro solo per le procedure autorizzative, mollò tutto e spostò in Turchia la realizzazione di un’opera che ora ci sarebbe molto utile.

La politica invece dovrebbe avere un atteggiamento laico. Il che significa fare tutte le valutazioni e poi decidere anche sapendo che si rischia di far arrabbiare qualcuno perché l’immobilismo è il vero problema. È quello dal quale la politica deve stare lontana.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.