Dopo due anni di stop torna la classica del podismo cesenate
CESENA. Finalmente è tornata. Dopo due anni di stop causa covid, oggi si torna a correre la San Giovanni, la classica del podismo cesenate. Si snoda su poco meno di undici chilometri. La partenza da corso Garibaldi, di fianco a piazza della Libertà. Poi rettilineo fino all’ospedale. Quindi saliscendi fino a Case Finali e la svolta verso Rio Marano, tratto traditore. E’ un lunghissimo rettilineo, tre chilometri, ma in leggera salita e se c’è il vento contro può mettere in difficoltà, anche perché poi c’è la svolta a destra per imboccare la regina: la Ridolfi, salita spaccagambe di quasi ottocento metri con una gran pendenza e che non spiana mai. Se non ne hai meglio camminare.
Quindi il sospirato rifornimento. Poi la via Celincordia con la svolta ai Gessi piccoli e giù in picchiata fino a Ponte Abbadesse. Attenzione però a non farsi prendere la mano. Anche la discesa è traditrice e se si esagera a più di quattro chilometri dall’arrivo si rischia di fare un fuori giri. A Ponte Abbadesse c’è il traguardo volante alla memoria di Casalboni. Ma non è finita. A duemila metri dall’arrivo l’ulteriore salita, quella verso la Rocca. Il tratto è corto, ma ripido e se si hanno i muscoli intossicati di acido lattico si paga pegno. Poi si scende da via Malatesta quindi, svoltando in via Tiberti, si torna in corso Garibaldi per dirigersi verso piazza Almerici. Un ultimo tratto di circa quattrocento metri dove si spende fino all’ultima stilla di energia. Perché è bello spingere di fronte al pubblico, soprattutto se ci sono gli amici.
Io sono un podista amatoriale anche piuttosto lento. Mi piace correre, ma da quando ho smesso di giocare a calcetto ho bandito la competitività. Ma per la San Giovanni ho sempre fatto un’eccezione. Non che possa sperare in chissà quali risultati. La velocità è quella e non può aumentare all’improvviso. Però per la classica del podismo cesenate si torna a fare un po’ di vita da atleta: pranzo leggero a base di pasta con verdure e poi bresaola. Ieri sera cena leggerissima. Poi arriverò in centro con largo anticipo per fare un riscaldamento adeguato preceduto da quindici minuti di esercizi respiratori. Del resto se Parigi val bene una messa, la San Giovanni merita di essere affrontata con un briciolo di professionalità.
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