Dal 27 agosto all’11 settembre 2022 una personale dell’artista imolese alla Salannunziata
CESENA- La barba fluente a nascondere il volto, quasi fosse maschera, riparo, “stargate” per infinite altre dimensioni; lo sguardo orientato oltre i giardini di Imola, al di là degli edifici, tra nuvole rosa e fiori fatti di ritagli di giornali e altri pirotecnici artifici. Tele, colori e colle al loro posto, su mensole sospese, da quindici anni. Tanto è trascorso dalla scomparsa dell’artista imolese.
E’ Tonino Gottarelli, che esce dall’asfalto come un cigno, come uno dei suoi cartelli stradali. Ossigena ricordi, coglie e cattura il momento, perché è con gli occhi che bisogna ragionare.
Nel 2002 Gottarelli espose all’interno della Galleria Comunale di Cesena: con sé, a guisa d’un monaco vagante, portò da Imola tele strappate allo sguardo, istantanee materiche, oniriche, silenti e incandescenti: lapilli di colore, lapis su tavolette d’anima, un mondo che si è fatto adulto poco a poco con lui.
Cesena si fece palcoscenico di quella soggettiva realtà unica che è l’arte che “ama nascondersi e, quando si fa vedere, lo fa per apparizioni, per pochi attimi o per miracolo”. È l’arte che vive e continuerà a vivere. La sua, la nostra. Imola e Cesena.
Sabato 27 agosto 2022 alle ore 18, presso i locali della Salannunziata, verrà inaugurata la mostra personale di Tonino Gottarelli dal titolo: L’arte che vive.
Nel 2022 ricorrono 15 anni dalla scomparsa di Tonino Gottarelli e 20 anni dalla creazione della Fondazione da lui voluta. L’evento, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura della Città di Imola, vuole rendere omaggio al momento più intenso della produzione artistica di Gottarelli, che comprende le nevicate, i paesaggi, le strade e i segnali stradali, i tramonti, i fiori e nature morte, ossia la sua fase di maggior vigore cromatico.
All’interno della sala ci saranno due spazi ospitanti l’attività letteraria di Gottarelli, che va dal 1942 al 1995 per un totale di 16 volumi: novelle, poesie e riflessioni saggistico-filosofiche.
Vittorio Sgarbi, nel 1986, parlava di Gottarelli come “artista insigne con l’aspetto severo e con lo spirito libero del giovane bohemien, che di ‘mestiere’ fa lo scrittore e il pittore”.
“Per me è più facile dipingere che scrivere e una emozione preferisco di regola renderla attraverso la pittura – raccontava Gottarelli -. Dipingo con estrema immediatezza e potrei paragonarmi a quegli scrittori capaci di scrivere pagine in due o tre ore senza mai interrompersi”.
Parole che racchiudono in maniera emblematica le due anime (pittura e poesia) del maestro imolese.
La rassegna si inserisce nel programma di Imola in Musica 2022 e fa parte delle manifestazioni culturali promosse dalla Fondazione Centro Studi Tonino Gottarelli creata da Gottarelli nel 2002.
Oggigiorno, la Fondazione è un punto di riferimento per la città e promuove eventi che spaziano dalla musica al teatro.
L’obiettivo è quello di proseguire il cammino tracciato dall’artista nel rafforzare l’amore per la cultura, favorire il dialogo fra le arti, dare continuità a valori su cui si fondono appartenenza e identità. Un luogo d’incontro e confronto sui temi che Gottarelli avrebbe amato affrontare.
Informazioni per il pubblico:
Autore: Tonino Gottarelli
Titolo: L’arte che vive
Curatore: Mariana Campean e Valter Galavotti
Sede: Salannunziata
Durata: 27 agosto – 11 settembre 2022
Inaugurazione: 27 agosto ore 18
Orario: da martedì a domenica 10/12 – 16/19
Ingresso: gratuito
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