I banchetti vanno fatti sia col freddo che col caldo. Web e circoli pesano meno
CESENA. Mancano tredici giorni al voto e i sondaggi non possono più pubblicare. Ma che le cose non vadano benissimo per il centrosinistra è sotto gli occhi di tutti. Non sono necessarie le rilevazioni demoscopiche, è sufficiente parlare con i volontari che fanno i banchetti davanti ai supermercati. L’impressione è che l’elettorato non faccia il salto della quaglia, nel senso che non passeranno dall’altra parte, ma non andranno a votare. E’ l’allarme lanciato anche da Speranza. Il ministro ha detto che l’astensionismo sarà di sinistra.
Se così fosse il Pd dovrebbe battersi il petto. Adesso Boccia, esponente piddino di spicco, dice che bisogna andare in piazza per convincerli. Ha ragione, ma è troppo tardi. Un mio amico, che di elezioni ha molta esperienza e che di solito ci prende, ha detto: “l’elettore va toccato. Bisogna fargli sentire che gli sei vicino”.
Verissimo, ma questo non va fatto gli ultimi quindici giorni. Fassino andò davanti ai cancelli della Fiat solo pochi giorni prima del ballottaggio per l’elezione del sindaco di Torino e non solo perse, ma fu anche sbeffeggiato. E’ normale. Se vuoi fare politica in piazza ci devi andare sempre e comunque. L’elettore ti vuole sentire vicino. Le riunioni nei circoli non bastano. In quel caso si parla soprattutto con i fidelizzati. Persone che magari si turano il naso, ma votano. Per conquistare gli scontenti bisogna metterci la faccia e andare in piazza. Tornare a fare i banchetti il sabato mattina al mercato e prendere il freddo d’inverno e soffrire il caldo d’estate. E, soprattutto, farsi contestare.
Perché la piazza è così, non è come quella virtuale che è molto più comoda, ma effimera e con una differenza sostanziale. Nella piazza virtuale (il web) bisogna parlare alla pancia della gente, nella piazza reale no. Lì’ è ancora possibile fare un ragionamento. Perché parlarsi è sempre la soluzione migliore. Per queste elezioni è troppo tardi. Ma il centrosinistra (a partire dal Pd) non faccia finta di niente. Fra poco più di due anni si voterà per le amministrative e per organizzarsi non c’è più molto tempo. Chissà se questa volta lo capiranno?
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