La storia di Luca Cerigioni
di Vincenzo Marano
Dai finestrini del treno, scorrono le immagini degli incantevoli paesaggi di oltre Alpi, mentre le note di un pianoforte allietano i passeggeri, nella sala bar. E’ l’atmosfera di uno degli itinerari del convoglio ferroviario dell”Orient Express” che, negli anni 30 del secolo scorso, ispirò la scrittrice, Agatha Christie sull’omonimo treno.
Alle tastiere del pianoforte c’è il musicista marchigiano, nato a Ostra, Luca Cerigioni, classe 1979, diplomato al conservatorio di Pesaro. Da otto anni, è il pianista ufficiale del leggendario “Orient Express” che sferraglia sulle linee ferroviarie di mezza Europa, dalla primavera all’autunno. Il servizio è rivolto a clienti facoltosi ed il costo per un viaggio varia in base agli itinerari scelti. Ad esempio: il Parigi – Instabul, che si effettua una sola volta all’anno, può arrivare a costare fino a circa 30 mila euro.
L’Oriente Express è un treno d’epoca di lusso la cui prima versione risale alle fine dell’ottocento. Ma come è giunto Luca, musicista di formazione jazz, ad essere la “colonna sonora” del convoglio ferroviario?
“Nei primi anni 2000, partecipai ad un corso di jazz con il futuro direttore artistico del famoso treno- spiega Cerigioni- Alla fine del 2013, ricevetti una email nella quale scriveva che conservava un bel ricordo di me come pianista e voleva offrirmi l’opportunità artistica, a bordo del treno d’Epoca. E’ un’esperienza meravigliosa! Mentre suono, mi lascio ispirare anche dal paesaggio che scorre sotto i miei occhi- continua Luca- Mi esibisco al pianoforte, durante l’aperitivo del pranzo, cena e dopo cena. Nel tempo libero, conosco nuove persone, chiacchiero con i miei amici e collaboratori, guardo paesaggi, visito città dove siamo in sosta».
Il musicista anconetano, nel corso degli anni, sul lussuoso treno d’epoca ha incontrato personaggi del mondo dell’ impreditoria, dello spettacolo e della musica. “Ricordo con piacere Wyatt Rockefelle , John Travolta e l’attore-regista americano, Bill Murray . Ed infine, conservo fra i miei ricordi più belli, i complimenti di un primo violino della Royal Philharmonic orchestra di Londra che da musicista apprezzai molto».
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