RAVENNA. Venerdì 16 settembre prosegue a pieno ritmo la Vetrina della giovane danza d’autore, uno degli eventi più attesi del Festival Ammutinamenti di Ravenna, che accoglie giovani autori e autrici provenienti da tutta Italia.
Si inizia (ore 17.30, Artificerie Almagià) con lo spettacolo all you need is, concept e coreografia di Emanuele Rosa e Maria Focaraccio. Partendo da figure di alcuni balli di coppia tradizionali quali il tango, il valzer, la salsa, all you need is intende esplorare e mettere in discussione la logica delle opposizioni binarie che dominano il nostro sistema di pensiero, la nostra cultura e la nostra società attraverso l’intromissione di un terzo elemento “nella relazione”. Sulle note di una famosa composizione di John Surman, una danza a tre fatta di continui incastri, equilibri e interconnessione fisica prende forma, come metafora di una diversa costellazione di relazione. Emanuele Rosa affianca all’intensa attività di danzatore e coreografo l’insegnamento di classi e workshop in Italia e all’estero. Maria Focaraccio, ha studiato presso il Balletto di Toscana, e dal 2015 vive a Berlino, dove lavora come danzatrice e coreografa freelancer. Alle ore 18 ci si sposta in Darsena di città per la performance di Sissj Bassani e Martina Piazzi SPEEED, un progetto coreografico e musicale ideato da Parini Secondo e Alberto Ricca/Bienoise, ispirato al fenomeno della Para Para e dell’Eurobeat, diffusosi negli anni 90 nei club di Tokyo. La Para Para è uno stile di danza caratterizzato da un’estetica coloratissima e gesti iper-dinamici. La sua peculiarità sono i movimenti delle braccia, che descrivono la sovraeccitazione caffeinica della musica Eurobeat attraverso complesse combinazioni gestuali ispirate all’animazione giapponese. Parini Secondo è un progetto coreografico che nasce nel 2017 da un’idea di Sissj Bassani e Martina Piazzi. Le artiste si propongono di lavorare sul movimento in maniera proteiforme, mettendo in discussione i limiti dell’autorialità e l’up-to-dateism. Con un atto ecologico e ready-made, il gruppo utilizza e remixa idee di altre persone e coreografie già esistenti, le quali vengono apprese online attraverso tutorial o altri contenuti in rete. Dalle ore 20.45 ci si sposta al Teatro Rasi per continuare ad assistere agli spettacoli dei giovani artisti della Vetrina. Si inizia con il lavoro diretto e interpretato da Nunzia Picciallo, che porta in scena W am I,una performance, un oggetto, uno spazio sicuro, un corpo, un’anima, un essere umano, un’esperienza ibrida e inclusiva per affermare un’identità non stereotipata. Le 5 W (Chi, Cosa, Dove, Quando, Perchè) sono le domande che fanno da àncora al processo creativo a cui la performer risponde con delle pratiche interdisciplinari collegate all’utilizzo del corpo. Attraverso il movimento, la ripetizione, e lo sfinimento fisico, l’autrice e performer ricerca una fisicità genderless per rivelare un’identità che vada ad alterare l’idea del costrutto sociale di genere. Nunzia Picciallo è un’artista multidisciplinare indipendente. Le sue creazioni spaziano tra danza, performance, arti visive a pittura astratta. Performer e autrice, Nunzia è anche insegnante di Gaga. A seguire Tracce – Looking for a place to die,di e con Sara Capanna, Barbara Carulli, Michele Scappa.Le tracce di cui si parla nella performance sono degli indizi di uno stato precedente, delle piccole quantità residue, dei segnali che permettono di ricostruire una traiettoria. Possono essere cercate, trovate, lasciate, percorse e ricordate. Sebbene ogni traccia sia unica e originale, ciascuna di esse ha la caratteristica di essere inevitabile. Come durante un sogno, i corpi si (con)formano in figure, che sfuggono all’accecamento luminoso esponendosi al buio, abitando i margini e i confini – dei “vuoti polverosi”- attraverso differenti ritmicità. Sara Capanna, Barbara Carulli e Michele Scappa si incontrano in diversi contesti professionali e dal 2021 decidono di sviluppare un progetto creativo co-autoriale per approfondire la ricerca sulla corporeità intrapresa nel 2019 da Sara e Michele con Crepe | studi sulla fragilità della materia. La serata si conclude con il lavoro di Matteo Vignali e Noemi Dalla Vecchia che presentano Hansel & Gretel alteration. spettacolo che, alterando la struttura narrativa della celebre fiaba dei fratelli Grimm, pone la sua attenzione sulla liquidità della famiglia contemporanea e sui relativi disagi educativi che questa reca nell’adolescente. Noemi Dalla Vecchia danzatrice e coreografa freelance e Matteo Vignali danzatore urban e coreografa, fondano nel 2019 VIDAVÈ Crafts, un progetto coreografico che ha un linguaggio di movimento musicale ed espressivo con una forte componente poetico narrativa.
Alle ore 15 (Artificerie Almagià) ad accompagnare la Vetrina anche il progetto speciale Attraversamenti-Pratiche di inclusione artistica,a cura di Maurizio Lupinelli ed Elisa Pol di Nerval Teatro, che vedono protagonisti alcuni degli autori e autrici della Vetrina della giovane danza d’autore e di Nuove Traiettorie accanto ai partecipanti del Laboratorio permanente)
Come da tradizione, attraversa il Festival anche Nuove Traiettorie, l’azione formativa del NetworkAnticorpi XLcaratterizzata da lezioni, incontri, confronti, scambio pratiche e visione di spettacoli che quest’anno porta a Ravenna 9 giovani autori e autrici provenienti da tutta Italia.
Il Festival èorganizzato e promosso dall’Associazione Cantieri Danza con la direzione artistica di Francesca Serena Casadio, Christel Grillo e Giulia Melandri ed è realizzato in collaborazione con il Comune di Ravenna – Assessorato alla Cultura e con il contributo di MIC – Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, ATER Fondazione, Network Anticorpi XL e il sostegno per la mobilità dell’Ambasciata di Israele.
Info:
www.cantieridanza.it/festivalammutinamenti
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