Torna in Classense “Il Tempo Ritrovato”

Marco Missiroli

RAVENNA. Sabato 5 novembre torna in Classense “Il Tempo Ritrovato”, la rassegna letteraria curata da Matteo Cavezzali.

La rassegna letteraria Il Tempo Ritrovato, curata dallo scrittore Matteo Cavezzali, torna a Ravenna alla Biblioteca Classense con un ciclo di incontri autunnali, grazie al sostegno del Gruppo Hera, al contributo del Comune di Ravenna e alla collaborazione dell’Istituzione Biblioteca Classense.

«Siamo molto felici di ripresentarci alla città con un nuovo ciclo di appuntamenti della rassegna “Il Tempo Ritrovato”», dichiara Cavezzali. «La presenza al nostro fianco dell’Amministrazione Comunale e della Biblioteca Classense, che hanno sempre dimostrato attenzione per questa iniziativa, si conferma un punto di forza specialmente in momenti di incertezza come quelli che tutti stiamo vivendo. Anche quest’anno avremo ospiti alcune delle voci più interessanti del panorama letterario italiano. Autori molto diversi tra loro che ci permetteranno di conoscere a fondo la nostra letteratura contemporanea nelle sue molte sfaccettature».

La rassegna inizierà sabato 5 novembre alle 11 con Carlo D’Amicis e il suo “La regola del bonsai” (Mondadori). D’Amicis è autore dei programmi di Rai 3 “Quante Storie” e “Le parole per dirlo” e del programma di Radio 3 Rai “Fahrenheit” ed è stato finalista al Premio Strega. Nel romanzo si racconta la storia di Werner Wolf che a sette anni, mentre assiste con il padre Rudolf allo sbarco del primo uomo sulla luna, viene a sapere qualcosa che gli cambierà la vita per sempre: sua madre Klara è il frutto segreto della relazione tra Eva Braun e Adolf Hitler.

Mercoledì 9 alle 18 Ilaria Iacoviello, giornalista Sky di origini ravennati, presenta il suo romanzo per ragazzi “Due settimane, forse un anno” (Giunti). 

Mercoledì 23 alle 18 sarà ospite Stefano Tura, storico inviato Rai a Londra, con il suo giallo dalle tinte londinesi “Jack is Back” (Piemme) in cui Tura si muove tra presente e passato sfumando i confini e reinterpreta in chiave contemporanea uno dei disegni criminosi più efferati della storia, portando Jack lo Squartatore alla Londra di oggi e rendendolo ancora più crudele e affamato.

Mercoledì 30 alle 18 la libraia scrittrice Cristina Di Canio parlerà de “La libraia tascabile” (Giunti) in cui svela che cosa accade quando la serranda si abbassa, contagiando i lettori con la sua incrollabile fiducia nel potere trasformativo delle parole.

Sabato 3 dicembre alle 17 Marco Missiroli, reduce dal grande successo di “Fedeltà” (Einaudi) da cui è stata tratta l’omonima serie tv Netflix, racconta del suo nuovo romanzo “Avere tutto” (EInaudi): dove vorresti essere con un milione di euro in più e parecchi anni in meno? Un figlio, il ritorno a casa, la partita finale con la sua famiglia. E quell’ossessione che lo muove da sempre: la vita non è avere di più, è rischiare per avere tutto.

Lunedì 5 alle 18 il grande narratore delle montagne Paolo Malaguti porta il suo “Il moro della cima” (Einaudi). Dicono che per vivere felici si debba trovare il proprio posto nel mondo: molti di noi passano la vita a cercarlo, per altri è questione di un attimo. Agostino Faccin, che tutti chiamano «il Moro», la felicità la scopre da ragazzo, tra le montagne di casa, nell’esatto momento in cui capisce che più sale di quota e più il mondo gli assomiglia.

Mercoledì 14 alle 18 Matteo Caccia, tra i più importanti podcaster italiani e autore di Radio24, porterà “Voci che sono la mia” (Il Saggiatore). Raccontare una storia non è mai un gesto innocuo, una semplice distrazione o un passatempo: di questo Matteo Caccia è sicuro, e ne ha fatto il cuore del suo mestiere di narratore. Le storie ci attraversano, ci condizionano, perciò è necessario imparare a leggerle e ad ascoltarle.

Mercoledì 21 alle 18 il collettivo di scrittori Wu Ming presentano il loro ultimo lavoro “Ufo 78” (Einaudi) il loro mirabolante romanzo sul rapimento di Aldo Moro. Il tramonto degli anni Settanta, la musica e la politica, la repressione e la lotta armata, le controculture e le «sostanze», il femminismo e le lotte per l’aborto, il punk e le avvisaglie del «riflusso», sotto un cielo pieno di stelle. E di astronavi.

«L’autunno ravennate ritrova anche quest’anno un appuntamento a cui siamo tutti molto affezionati», afferma l’assessore alla Cultura Fabio Sbaraglia. «Le sale della Classense torneranno ad essere luogo di incontro con gli autori più importanti del panorama della narrativa italiana, e per questo rivolgo un ringraziamento anche a chi, per quest’anno, ha deciso di affiancarsi al Comune di Ravenna nel sostenere questa iniziativa culturale».

«Un programma denso di appuntamenti di grande interesse per il pubblico dei lettori della Classense, che ne rafforza il ruolo di centro nevralgico delle attività di promozione della lettura in città e sul territorio», dichiara la direttrice della Biblioteca Classense Silvia Masi.

In primavera tornerà invece ScrittuRa festival, che festeggerà la sua decima edizione con tante importanti novità.

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