RAVENNA. Sabato 9 settembre seconda giornata di Ammutinamenti – Festival di danza urbana e d’autore, ricca di spettacoli ed eventi.
Il festival (ore 9.30 – Giardini pubblici, Loggetta Lombardesca) è mattiniero e avvolgente con Viaggio corporeo: asana e cinque vayu (respiri), pratica yoga con Rita Valbonesi che agisce su diverse aree del corpo e diverse attività, sia fisiche che energetiche, uno dei numerosi appuntamenti gratuiti del Festival.
Alle ore 10.30 (Giardini pubblici, Loggetta Lombardesca) entra in scena Silvia Gribaudi con A corpo libero, spettacolo che ha segnato il percorso professionale e artistico della performer e che, a vent’anni circa dalla sua creazione, si dimostra tutt’oggi ancora estremamente attuale. A corpo libero ironizza sulla condizione femminile a partire dalla gioiosa fluidità del corpo, grido di rivolta di una donna che cerca la libertà. Un corpo che danza che occupa spazi pieni e vuoti, che si relaziona con le sue curve e le sue “parti molli”: l’imperfezione che diventa normalità, la propria fisicità come superficie di un mondo interiore.
Pomeriggio sempre in compagnia della vulcanica Silvia Gribaudi che al Centro Sociale La Quercia (dalle ore 16.30 alle 18) conduce il laboratorio di movimento rivolto a persone Over 60 che desiderano indagare con leggerezza, ironia e libertà l’espressione creativa del corpo. In serata (ore 20.30) la coreografa ripropone il suo spettacolo A corpo libero nei locali del Centro Sociale La Quercia.
Silvia Gribaudi è una coreografa italiana attiva nelle arti performative. Dal 2004 focalizza la propria ricerca artistica sull’impatto sociale del corpo, mettendo al centro del linguaggio coreografico la comicità e la relazione tra spettatore e performer. Premio Giovane Danza d’Autore con A corpo libero (2009), finalista premio Ubu come migliore spettacolo di danza e finalista premio Rete critica con R.osa (2017), premio CollaborAction 2018-2019 – azione del Network Anticorpi XL, finalista premio Rete critica 2019, premio Danza&Danza 2019 come miglior produzione italiana con Graces.
Gli spazi del Mar – Museo d’Arte della città di Ravenna ospitano Arsura di gruppo nanou (ore 11.30, ore 16.30 e ore 18.30), lavoro di Marco Valerio Amico e Rhuena Bracci sul tempo e sulla mancanza. Da sempre incuriosito dagli spazi informali, nanou trasforma il solo coreografico di e per Rhuena Bracci ponendo l’attenzione su come il corpo modifica la sua allerta se messo all’interno di uno spazio “nuovo”, su come l’azione sia capace di creare un ambiente da attraversare e percepire epidermicamente. Nato come spazio di confronto delle visioni artistiche di Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci e Roberto Rettura, gruppo nanou nasce nel 2004 diventando luogo dove corpo, suono e immagine trovano un linguaggio comune nella coreografia, dando vita ad un’opera organica. Dal 2019 l’immaginario sonoro è affidato al musicista Bruno Dorella, fondatore di diversi gruppi musicali, tra cui OvO, Ronin e Bachi da Pietra. Dal 2020 gruppo nanou ha avviato un percorso di collaborazione con l’artista visivo Alfredo Pirri, che ha curato la scena del progetto Paradiso, finalista ai premi UBU nelle categorie “miglior spettacolo di danza” e “migliore scenografia”.
Alle ore 21 le Artificerie Almagià accolgono invece la replica di URUTAU extinction party del CollettivO CineticO, performance rituale che vede in scena i partecipanti al workshop tenuto dalla compagnia e che prende vita dalle pratiche fondanti di Manifesto Cannibale di Francesca Pennini. L’Urutau (in italiano il Nittibio) è un uccello sudamericano con una genetica filosofica familiare al Manifesto Cannibale: è notturno, sta immobile tutto il giorno in posture improbabili, si mimetizza somigliando agli alberi, vede tenendo gli occhi chiusi ed è praticamente tutto bocca. A lui è dedicata questa performance: un ibrido tra un rito sacrificale e un rave party congelato.
CollettivO CineticO è fondato nel 2007 da Francesca Pennini e oggi è una rete mobile di oltre 50 artisti. Focus della ricerca è la discussione della natura dell’evento performativo e del rapporto con lo spettatore tramite formati e dispositivi al contempo ludici e rigorosi tra danza, teatro e arti visive. Il gruppo ha prodotto 64 creazioni ricevendo numerosi premi tra cui: Premio GD’A 2008, Premio Rete Critica 2014, Premio Jurislav Korenić 2014/MESS Festival Sarajevo, Premio Danza&Danza 2015, Premio Hystrio 2016, Premio MESS/BE Festival 2016, Premio ANCT 2016, Premio UBU 2017, Premio Ada D’Adamo 2023.
Alle ore 22 (Artificerie Almagià – area esterna) il coreografo e danzatore libanese Bassam Abou Diab presenta il suo lavoro Eternal, performance che solleva interrogativi sul ruolo del corpo nell’affrontare i dispotici regimi politici nei paesi arabi, un corpo che si trasforma nel tempo acquisendo delle tecniche e un vocabolario che gli conferiscono un potere soprannaturale per aiutarlo a resistere e sopravvivere. Un corpo che danza ha la capacità di diventare un elemento di ribellione contro un sistema politico radicale. Durante le proteste nascono gesti simbolici, movimenti e danze che inconsciamente influenzano gli individui che prendono parte alla rivolta, movimenti per opporsi all’autorità. Bassam Abou Diab muove i primi passi della sua carriera come attore e ballerino di dabke. Si laurea in recitazione all’Università del Libano e approfondisce in seguito il mondo della danza contemporanea. Inizia a danzare con la Maqamat Dance Company. Crea Phalastinian Karma per l’Accademia Nazionale di Roma e collabora con coreografi europei nella realizzazione di spettacoli in Libano e in Europa. Crea The Siege/L’Assedio, Home, Not connected, Of What I Remember, Under the Flesh, Eternal e Pina my Love. Nel 2021 fonda Beirut Physical Lab, organizzazione che sostiene gli artisti emergenti della danza contemporanea e del teatro fisico.
Durante le giornate di Festival trova spazio anche Training Days, percorso formativo rivolto a ragazzi e ragazze tra i 18 e i 25 anniche desiderano vivere un’esperienza nell’ambito dello spettacolo dal vivo, scoprire il dietro le quinte di un festival dall’esperienza pluriennale e acquisire le competenze necessarie in alcuni dei diversi ambiti che lo caratterizzano.
Il Festival Ammutinamenti èorganizzato e promosso dall’Associazione Cantieri Danza con la direzione artistica di Francesca Serena Casadio, Christel Grillo e Giulia Melandri ed è realizzato in collaborazione con il Comune di Ravenna – Assessorato alla Cultura, con il contributo di MIC – Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, ATER Fondazione e con il sostegno di ATP Servizi Emilia Romagna e del Network Anticorpi XL.
Info:
www.cantieridanza.it/festivalammutinamenti
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