Il Piano del governo per il riordino degli aeroporti italiani è un atto che si attendeva da tempo, ma non può essere condivisibile. Sia per il metodo che per i suoi contenuti. In primo luogo perchè il presidente del consiglio, Mario Monti, è al termine del suo mandato e depositare una proposta così importante essendo in ‘scadenza’ non è opportuno. In secondo luogo per Forlì si tratta di un atto al quale non si può rimanere indifferenti. Intanto perchè classifica il nostro scalo come di interesse regionale (evidentemente senza conoscerlo vista la qualità della struttura e gli investimenti fatti negli anni, neppure paragonabili a quelli di altri scali che invece sono classificati come ‘nazionali’).
Fatto ancora più grave è che questo piano, per quanto si tratti solo di una proposta e non sia definitivo, esce nel bel mezzo dello svolgimento di un bando per la privatizzazione del “Ridolfi” che rischia notevolmente di essere falcidiato da questo documento del governo che ne decreta la declassificazione. Insomma, se c’erano investitori interessati a partecipare al bando chiaramente con questo atto del governo Monti l’interesse rischia davvero di venire meno.
Non vogliamo trarre giudizi affrettati di carattere giuridico, ma viene da interrogarsi sulla sua opportunità, visto che condiziona pesantemente lo svolgimento della gara. E di conseguenza anche le prospettive di chi lavora all’interno del ‘Ridolfi’, nonchè gli investimenti fatti, i soldi spesi per effettuare la gara e tutto il resto che ne consegue.
Ci auguriamo che il Governo Monti possa chiarire quanto prima la posizione di Forlì, specificando che il piano non riguarda gli aeroporti che hanno gare in corso o con altre forme e rendendo così ancora utile la gara che è in corso; viceversa le conseguenze rischiano di essere irrecuperabili successivamente.
Marco Di Maio
Candidato alla Camera dei Deputati
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