8 Maggio 2025
Cani in ospedale

Una bella iniziativa. All’ospedale Bufalini di Cesena partono due nuovi progetti di pet therapy che portano gli Interventi Assistiti con Animali nei reparti di Pediatria e Geriatria, iniziativa, già sperimentata con successo in Pediatra da settembre a dicembre 2024. Protagonisti sono sei cani (Kao, Maty, Mukky, Onda, Kruger e Paccy) e un gatto (Amilcare), appositamente addestrati, che ogni settimana, per due ore, saranno in corsia a fianco dei pazienti.

L’obiettivo è migliorare la qualità di vita e il benessere psicofisico dei pazienti ospedalizzati, ma anche dei familiari e del personale sanitario, grazie alle capacità innate degli animali di stimolare emozioni positive, ridurre lo stress e migliorare le capacità di interazione.

Ed è un importante passo in avanti per l’umanizzazione delle cure che è uno dei problemi principali della sanità. E’ chiaro che la terapia farmaceutica è l’aspetto fondamentale per la guarigione, ma, nello stesso tempo, è importantissimo anche l’aspetto psicologico. E la Pet-Therapy è un mezzo molto importante. E’ riconosciuto che ha valenza terapeutica, riabilitativa, educativa e ludico-ricreativa. Gli interventi sono pensati per agire sui meccanismi emotivo-affettivi correlati al livello di stress derivante dall’ospedalizzazione, terapie e visite mediche, secondo l’ottica dell’Umanizzazione delle Cure. Oramai è accertato da numerose evidenze scientifiche che un cane o un altro animale accuratamente selezionato, valutato e monitorato, diventa un vero e proprio partner nel processo di guarigione assumendo un ruolo di mediatore emozionale e catalizzatore di processi socio-relazionali.

In ambito pediatrico l’obiettivo è aumentare la fiducia nei piccoli pazienti e nell’operatore sanitario; alleviare lo stress attraverso esperienze emotivamente positive; potenziare la compliance all’ospedalizzazione-terapia; regolare gli stati affettivi critici (paura, ansia, tristezza) correlati all’ospedalizzazione.

Per l’area geriatrica gli obiettivi sono: riduzione dei sintomi comportamentali (agitazione psicomotoria); potenziare la compliance all’ospedalizzazione-terapia; regolazione degli stati affettivi critici correlati alla condizione sanitaria in essere; supporto emotivo; incremento della comunicazione linguistica/espressiva. 

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