Ha ragione Legacoop: se vogliamo costruire una nuova stagione di crescita occorre un impegno concreto per definire priorità che uniscano tutto il territorio su scelte comuni, un nuovo grande Patto per le Infrastrutture al servizio dei cittadini e delle imprese. E’ una proposta ricca di concretezza, per questo ha sviluppato una discussione aperta e trasversale che vede protagonista quella parte del mondo istituzionale, sindacale e produttivo abituata a ragionare sul lungo periodo e in un’ottica di sviluppo.
Tra i sì ci sono quelli dei sindaci di Cesena e Forlì. Ed allora, siccome l’elaborazione di Legacoop Romagna parte dal ruolo di traino che la nuova Zona Logistica Semplificata incardinata sul porto di Ravenna può giocare per tutto il territorio e prende in considerazione Cesena specialmente per quanto riguarda rete stradale e ferroviaria, serve un’accelerata nel collegamento veloce con Forlì che sarebbe incardinata in questo disegno.
Bisogna dare una risposta ad un tassello fondamentale: il collegamento fra la secante di Cesena e la circonvallazione di Forlimpopoli. E’ lo Stato che ci deve pensare. Il governo Gentiloni finanziò l’altra parte. Adesso bisogna colmare questo buco. Promesse c’erano state. Ma sono rimaste tali. Adesso, invece, viene presentato come un grande successo il finanziamento alla progettazione. Il che significa che siamo più indietro dell’abc.
Eppure quel tratto, pochissimi chilometri, essendo a raso (correrebbero paralleli alla ferrovia) costerebbero relativamente poco. Il pezzo più impegnativo sarebbe il lotto zero di Cesena, ma quello è già finanziato. Quindi le casse dello Stato non dovrebbero sopportare un salasso particolare. Anzi, nel rapporto qualità/prezzo il bilancio sarebbe positivo. Anche perché quel tratto non sarebbe solo l’anello mancante al collegamento veloce fra Cesena e Forlì, ma quello fra Gambettola e Faenza. Una sorta di piccola alternativa alla A14 che, soprattutto durante la settimana, è sovraccarica di traffico.
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