30 Dicembre 2025
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Il presepe realizzato all’interno della Chiesa di San Nicolò di Vecchiazzano, via Castel Latino 23 (Forlì) sta già attirando migliaia di visitatori, al pari di quelli allestiti negli anni precedenti. Il tema scelto per l’edizione 2025, “I Magi d’Oriente: con loro e come loro anche noi siamo chiamati ad essere pellegrini di speranza”, ha un chiaro richiamo alla conclusione del Giubileo della Speranza, indetto e aperto da Papa Francesco (1936-2025) e che sta per essere portato a termine da Papa Leone IV. In coerenza con il motto che ha contraddistinto l’Anno Santo, “Pellegrini di Speranza”, il presepe in questione si concentra sulla narrazione dell’evangelista Matteo. Sono così di scena, quali protagonisti misteriosi e affascinanti “alcuni Magi d’Oriente”, ormai giunti al termine del loro viaggio. Nell’allestimento un richiamo altrettanto evidente, come viene indicato espressamente gli ideatori e realizzatori del presepe Franco Casadei, Flavio Foschini e Piero Galassi, è alla lunetta Adorazione dei Magi che caratterizza il portale di accesso dell’Abbazia di San Mercuriale.
La città di Forlì vanta due gruppi scultori che risaltano le peculiarità del presepe: la lunetta Adorazione dei Magi di San Mercuriale, scolpita verso il 1230, e il monumento funebre a Luffo Numai, che risale al 1502, conservato nella Basilica di San Pellegrino Laziosi.
La lunetta contenente il complesso scultoreo dell’Adorazione dei Magi di San Mercuriale è attribuita alla mano del Maestro dei Mesi di Ferrara, l’anonimo artista, seguace di Benedetto Antelami, così chiamato per aver creato lo straordinario ciclo dei mesi, oggi conservato nella Cattedrale di Ferrara.
Considerato che il primo presepe voluto da Francesco d’Assisi nel borgo medievale di Greggio risale al 1223, la rappresentazione della Natività di Forlì risulta essere una delle prime opere che fanno un chiaro riferimento all’ideazione del fondatore dell’Ordine Francescano.
Con lettura da destra verso sinistra, due sono le scene che sono riprodotte nella lunetta: l’Adorazione e il Sogno dei Magi. Nel primo episodio lo scultore ha rappresentato i tre re (in realtà sarebbero stati astrologi o sacerdoti) giunti al cospetto della Madonna, raffigurata come una regina, e di Gesù. Il magio più vicino a Gesù si è già spogliato della corona e del mantello, che ha appoggiato a una sorta di appendiabiti, ed è inginocchiato per rendere omaggio alla Sacra Famiglia. Il terzo magio si sta togliendo la corona, mentre quella del re di mezzo è andata perduta o forse successivamente spostata sul capo della Vergine. Come di solito avviene nelle rappresentazioni dell’Epifania, il Bambino si trova in braccio alla madre, mentre in quelle natalizie è collocato sulla mangiatoia o in un pagliericcio. Al di sopra del gruppo sta la stella a sei punte che, secondo la tradizione, aveva guidato i magi nel cammino. Più marginale è la figura dell’anziano San Giuseppe, rappresentato come un semplice spettatore della scena, che avanza appoggiandosi al bastone, col capo coperto da una cuffietta. Nella seconda scena raffigurata, Il sogno dei Magi, i tre sono colti nel momento in cui gli appare in sonno l’angelo che li invita a non tornare da Erode ma di fare ritorno seguendo un diverso cammino.Tutti e tre, pur essendo addormentati, hanno una mano posta sull’orecchio, in segno di grande attenzione a quanto l’angelo sta dicendo.
Tutto questo è stato magistralmente ripreso a Vecchiazzano da Franco Casadei, Flavio Foschini e Piero Galassi, realizzando un vero e proprio racconto della storia dei Re Magi, con l’utilizzo anche di video, musica, immagini e delle voci dei personaggi rappresentati nel presepe che parlano e dialogano fra di loro. Il tutto unito dal racconto della voce narrante dell’attrice forlivese Paola Contini. Inoltre nel presepe di quest’anno, oltre a tutte le animazioni, è arricchito dalle illustrazioni sui Magi del pittore forlivese Franco Vignazia e dai testi di don Alessandro Maria Ravaglioli, già docente alla Pontificia Università Gregoriana, e don Massimo Masini, parroco di San Martino in Strada, Grisignano, San Lorenzo in Noceto e Collina.
Il presepe è dotato di un programma computerizzato che regola l’animazione delle scene, sincronizzando motori elettrici, timer, pistoni ad aria compressa, montacarichi e pannelli girevoli anche di grandi dimensioni, sincronizzando circa 40 statue animate. Un vero e proprio spettacolo di animazione per trasmettere un messaggio di catechesi biblica della durata di 10 minuti.
La rappresentazione artistica della Natività allestita a Vecchiazzano sarà visitabile fino a domenica 8 febbraio 2026. Tutte le offerte raccolte saranno destinate per opere di carità e per le opere parrocchiali della locale parrocchia.
Sempre in tema di presepi da non dimenticare quelli allestiti dalla locale sezione dell’Associazione Amici del Presepio nell’ambito della XXXVI Rassegna Città di Forlì, che si possono ammirare in diversi luoghi pubblici, dal Chiostro di San Mercurale al Palazzo Comunale, dal Duomo all’Ospedale Morgagni-Pierantoni, solo per citarne alcuni, nonché nelle città e nei paesi vicini.
Si segnala infine che alcuni di questi allestimenti fanno parte della Strada dei Presepi, una proposta nata dieci anni fa per promuovere quelli più significativi e importanti sia sotto l’aspetto artistico sia dal punto di vista dell’originalità, di cui fanno parte di diritto quelli di Vecchiazzano e dei Romiti per Forlì. Gli altri presepi di questo itinerario sono nella vicina Faenza a: Pieve di Corleto, San Francesco, Castel Raniero, Cassanigo e Reda, poi a Solarolo e a Villa Prati di Bagnacavallo.

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