Samuele Staffa- da Setteserequi 11/3/2016
E’ partita da Conventello di Ravenna col sogno di maturare nuove esperienze dietro ai fornelli ed ha sbaragliato tutti gli avversari di Masterchef, il famoso reality tv targato Sky. I giudici Cracco, Cannavacciuolo, Barbieri e Bastianich sono stati conquistati dalla 31enne Erica Liverani, romagnola doc, fisioterapista e mamma single, che sogna di diventare un prodigio in cucina. L’ultima puntata della conosciutissima trasmissione è stata registrata la scorsa estate, ma la finale era in programma, sugli schermi di tutta Italia, nella serata di giovedì 3 marzo. La sua vittoria era nell’aria, tanto che nel servizio on demand di Sky erano andate in onda per sbaglio, già nel pomeriggio, le immagini della finale. Ma l’incidente non ha tolto entusiasmo a tutti gli amici riuniti davanti al maxischermo allestito al Centro sociale Bosco Baronio di Ravenna che hanno potuto brindare e festeggiare insieme alla vincitrice. A lei vanno 100mila euro in gettoni d’oro e la possibilità di pubblicare un libro di ricette: il volume «In cucina a piccoli passi», titolo ispirato alla tenera età della fi glia, verrà presentato in anteprima il 17 marzo alla Feltrinelli di Milano. Un’ottima base di partenza per realizzare i propri sogni.
Quando hai realizzato di essere a un passo dalla vittoria?
«Non ho mai pensato di essere la vincitrice. Sono sempre stata consapevole dei miei limiti. Ma dal momento che ho avuto questa possibilità, che sono entrata a far parte di questa avventura che mi ha portato a stare lontana da Emma (la figlia, nda) ho pensato di ottimizzare lo sforzo e di dare il massimo. Ho comprato un sacco di libri di cucina e ho studiato tutte le notti. Neanche all’università ho studiato così tanto ».
A chi dedichi questo successo?
«La vittoria è dedicata a mia figlia e alla mia famiglia. E includo tutti i miei amici, la mia ‘famiglia allargata’, e tutti coloro che hanno creduto in me».
Hai maturato un buon rapporto con gli altri concorrenti?
«Ho avuto la possibilità di condividere questo percorso con Alida e Lorenzo che, pur essendo rivali, hanno sempre condiviso con me tutte le nozioni: abbiamo studiato assieme e ci siamo sempre aiutati. Sul campo eravamo rivali, ma fuori siamo ottimi amici ed arrivare in fi nale con loro è stato un onore. Devo molto anche a loro: il ripieno liquido dei cappelletti, coi quali ho vinto la ‘mistery box’, era una ricetta di Alida».
E’ stata un’esperienza impegnativa?
«Si registrava tutto il giorno, per una mistery box eravamo impegnati nelle registrazioni dall’alba al tramonto. Poi quando ci accompagnavano al residence ognuno di noi poteva fare quello che voleva, poteva scegliere se ubriacarsi o studiare. Ho preferito studiare e penso di aver fatto bene».
Quanto c’è in te di un’azdora romagnola?
«Un buon 90%: sono orgogliosissima delle mie radici, sono la cosa più importante che ho. Il mio piatto migliore sono stati i cappelletti. Amo la mia terra, amo la mia famiglia. Vengo da una famiglia di contadini e tutte le cose che ci troviamo in tavola viene dalla terra. Ho la fortuna di essere nata in una famiglia che produce ed ho il massimo rispetto di qualunque cosa che capita in tavola, anche di una patata».
La finale è stata registrata diversi mesi fa. E’ stato difficile mantenere il segreto per tutto questo tempo?
«Non è stato difficile perché, a dire il vero, anch’io ho fatto fatica a realizzarlo. E’ stata una cosa talmente surreale che, anche quando sono tornata a casa, mi è sembrato che tutto questo fosse stato un sogno. A volte riemergeva qualche scena, qualche immagine della puntata finale, ma era come ricordarsi il sogno fatto la sera prima. Certo, durante le riprese ero un poco preoccupata per mio padre, tant’è che avevo detto ai miei genitori di essere stata eliminata alcuni giorni prima. Poi, prima della nale, la produzione li ha chiamati per recarsi a Milano, e hanno capito che ero arrivata fino in fondo».
In trasmissione hai detto che sogni di aprire un agriturismo a Conventello. Ora che hai vinto, punti più in alto?
«Ho sogni più grandi, ma sono consapevole che per arrivarci devo studiare, perché sono entrata come ‘cuoco amatoriale’ e non posso pensare di essere diventata una chef. Sarebbe un insulto per tutti i grandi professionisti. Ora so fare tante cose in cucina, ma non so il perché. Devo applicarmi per andare alla radice di tutto: così potrò fare qualcosa di più serio».
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