Il restauro di Rocca delle Caminate, tra giudizi della storia e futuro della ricerca

Venerdì 14 ottobre 2016, alla presenza del ministro Graziano Delrio, del presidente della Provincia di Forlì-Cesena Davide Drei e delle massime autorità locali, è stata inaugurata la Rocca delle Caminate al termine di un complesso e oneroso intervento di restauro compiuto dalla Cooperativa Adriatica Costruzioni Cervese e dalla ditta Laboratorio del Restauro srl di Ravenna su assegnazione da parte del Conscoop, Consorzio fra Cooperative di Produzione Lavoro di Forlì, che si era aggiudicato l’appalto. Il progetto di restauro è stato elaborato, su commissione dello stesso Conscoop, da un gruppo di progettisti forlivesi, coordinati dall’architetto Raoul Benghi, di cui facevano parte gli architetti Riccardo Benghi, Gabrio Furani, Roberto Pistolesi, Gianluigi Briganti, Andrea Prati, Alessandro Lucchi, Cristiano Biserni, gli ingegneri Gianni Bandini, Maurizio Berlati, Leo Gaspari, Lamberto Donatini, Massimo Amodio, e i periti industriali Angelo Marchetti e Renzo Ricci. Sul cantiere hanno operato i tecnici della Provincia, in particolare l’ingegnere Renzo Rivalta, in qualità di direttore dei lavori.

Rocca delle Caminate, situata sulle prime colline fra Forlì, Predappio e Meldola, a circa 400 metri sul livello del mare, domina interamente le vallate sottostanti. La struttura originaria risale al X secolo. Fu infatti nel periodo medievale che prese forma in questa fascia collinare una linea di protezione e di controllo funzionale alla città di Forlì. Ancora oggi si riconoscono le direttrici visuali fra castelli e torri costruite in modo tale da scambiarsi messaggi con bandiere e suoni (ad esempio Rocca delle Caminate, Rocca di Predappio Alta e Rocca d’Elmici, di quest’ultima restano oggi dei ruderi) e contribuire alla difesa, sul versante sud, delle terre controllate dai Signori di Forlì. Dopo un aspro periodo di contese, all’inizio del XVI secolo, il territorio passò sotto il potere dello Stato della Chiesa e da allora anche fra i crinali della collina forlivese si snodò una nuova frontiera che divideva Stato Pontificio e Granducato di Toscana che durò fino all’Unità d’Italia. In questo contesto e alla luce dei mutamenti di carattere politico e nella tecnica militare, i fortilizi persero il ruolo per il quale erano stati realizzati e attrezzati, lasciando sul terreno le vestigia delle antiche funzioni e diventando suggestivi luoghi di carattere architettonico e storico.

Ormai ridotta a un rudere la Rocca delle Caminate, tra il 1924 e il 1927 fu completamente ricostruita secondo il corrente gusto neomedievale e donata a Benito Mussolini, che ne fece la propria residenza estiva ospitando membri della casa regnante, capi di stato, ambasciatori e nel 1943 fu la sede della prima riunione del Consiglio dei Ministri della neo proclamata Repubblica Sociale Italiana, come richiesto dalla Germania di Adolf Hitler. Ciò “legittimò” l’esercito nazista a invadere l’Italia perché portava aiuto a un’istituzione minacciata dall’avanzamento dell’esercito alleato (Inghilterra, Stati Uniti d’America e Canada) che era sbarcato sulle coste siciliane il 10 luglio 1943 con l’obiettivo di aprire un fronte nell’Europa continentale, invadere e sconfiggere l’Italia, a quella data alleata dei tedeschi, e, infine, concentrare in un secondo momento i propri sforzi con la Germania.

A ROCCA DELLE CAMINATE FU COSTITUITO IL GOVERNO DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA

L’invasione ebbe un’influenza decisiva in Italia perché favorì la destituzione di Benito Mussolini, il suo arresto, la caduta del fascismo e il successivo armistizio di Cassibile, con cui le forze armate italiane cessarono le ostilità contro gli anglo-statunitensi.
A Rocca delle Caminate, saccheggiata dopo il 25 luglio, Mussolini fu portato dai tedeschi che dopo averlo liberato il 12 settembre 1943 da Campo Imperatore (Gran Sasso d’Italia) lo accompagnarono prima in Germania e poi nuovamente in Romagna con un volo da Monaco di Baviera fino all’aeroporto di Forlì, dove lo attendevano il Ministro plenipotenziario tedesco Rudolf Rahn, e i ministri del precedente governo fascista Alessandro Pavolini, Renato Ricci Guido Buffarini Guidi, Ferdinando Mezzasoma e il generale Rodolfo Graziani, che poi lo accompagnarono fino alla Rocca. Mentre gli ex ministri prenderanno alloggio presso il Grande Albergo Regie Terme di Castrocaro, Mussolini, sorvegliato da un reparto speciale di SS della guardia del corpo di Hitler, si proclamerà capo del nuovo stato repubblicano. Il 10 ottobre lascerà Rocca per Gargano sul Garda, dove si trasferirà con il governo.
Da ricordare per la precisione storica che la presenza nella città termale dei personaggi soprindicati e delle loro scorte non passò inosservato. Il partigiano Virgilio Neri ha avuto modo di raccontare che la notte del 25 settembre 1943 mentre stava rientrando in motocicletta insieme a Vittorio Bellenghi da un’ispezione effettuata nell’alta valle del Rabbi rimasero “sorpresi da un’insolita animazione presso l’Albergo delle Terme e dalla presenza di un presidio armato. In base al racconto di Neri lui e Bellenghi sfuggirono al controllo e raggiunsero la base. Prosegue il suo racconto: L’indomani mattina raggiunsi Francesco Lami (uno dei massimi dirigenti dell’Unione Lavoratori Italia di ispirazione repubblicana e socialista ndr) a Forlì. Gli chiesi cosa vi fosse a Castrocaro. Mi disse che Graziani, Ricci, Buffarini Guidi, Mezzasoma e tutti gli altri maggiori esponenti del partito fascista si erano riuniti là durante i giorni precedenti… Ebbi un sussulto: i miei compagni delle bande partigiane di Faenza stavano insediati in discreta forza (circa 150 uomini) nella valle della Samoggia, oltre un crinale di collina a tre chilometri in linea d’aria da Castrocaro. Poi Neri venne a sapere che i ministri fascisti erano ripartiti quella mattina stessa e addirittura che Lami era a conoscenza della loro presenza fin dai primi momenti. Gli chiese: “Perché non ci hai avvertito?”. “Ma di su, rispose in dialetto, non sono comunisti i tuoi amici di Faenza?”. La sua moralità politica non gli consentì di concedere ai comunisti un successo di grande prestigio quale poteva essere la cattura e l’annientamento di tutto lo stato maggiore mussoliniano.

LA DESTINAZIONE DELLA ROCCA DELLE CAMINATE

Alcune ambienti del complesso immobiliare di Rocca delle Caminate sono una delle sedi del Polo per la Ricerca Industriale di Forlì-Cesena. Le altre sedi nel nostro territorio sono collocate presso il Polo Tecnologico Aeronautico di Forlì, le Gallerie Caproni di Predappio e la Villa Almerici di Cesena. I Tecnopoli della Regione Emilia-Romagna sono infrastrutture di trasferimento tecnologico, dove sono concentrati e resi accessibili alle imprese i laboratori di ricerca, le strutture per l’incontro dei ricercatori, nonché i relativi servizi e informazioni, con lo scopo di promuovere lo sviluppo economico e l’occupazione ed il rafforzamento competitivo del sistema produttivo del territorio attraverso l’innovazione tecnologica. Mentre per l’utilizzo della restante parte dell’edificio è in corso un avviso pubblico per raccogliere manifestazione di interesse di soggetti che hanno progetti per la valorizzazione del luogo che ha suscitato grande interesse. Non a caso nei tre fine settimana di apertura sono state circa 4.500 le persone che l’anno visitato, mentre il sito web della Provincia di Forlì-Cesena è stato visitato da oltre 6.000 visitatori.

(le foto a corredo dell’articolo sono di Fabio Blaco)

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Gabriele Zelli

Gabriele Zelli è nato a Forlì il 5 marzo 1953. Da circa trent'anni si occupa in modo continuativo di cultura, sport e di attività sociali. Per Romagnapost, insieme a Marco Viroli, cura una rubrica intitolata "pillole forlivesi" dedicate alla storia della città.