Non molto tempo fa il computer era un oggetto destinato a rimanere ben stabile sulla scrivania dell’ufficio e con esso tutte le considerazioni sulla sicurezza informatica, virus inclusi. Ora che gli smartphone sono diventati di uso comune il computer è sempre nella tasca di tutti noi, spesso collegato in tempo reale con gli aspetti più intimi della nostra vita, dall’agenda privata alle fotografie dei figli. Per non parlare di chi, attraverso applicativi come Teamviewer, si connette con il PC dell’ufficio, aprendo di fatto un canale diretto coi server aziendali. Eppure pochissimi si preoccupano di questi aspetti nel momento in cui scelgono il “terminale”, non solo quello da regalare al coniuge, ma soprattutto quello per uso lavorativo. Diciamo subito che la piattaforma perfetta non esiste. Iphone di Apple è meno soggetto a rischi, ma solo se si evita il cosiddetto “jailbreak”, ovvero lo sblocco del sistema che moltissimi mettono in pratica. Android è tra i sistemi operativi più colpiti, vista la sua natura intrinsecamente aperta. RIM, la casa produttrice del Blackberry, da sempre considerata la piattaforma più sicura a livello enterprise, sta puntando molto in questa direzione e ha ottenuto per il nuovo sistema operativo, che uscirà nel 2013, la certificazione di sicurezza del governo americano. Basterà per scoraggiare gli hacker?
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