I quotidiani locali stanno pubblicando una serie di interviste ai candidati romagnoli alle prossime elezioni. Ve le proponiamo a qualche giorno dall’uscita, con la solita raccomandazione: acquistate i giornali in edicola, è l’unico modo per tenere vivo il mondo dell’informazione. Non esistono pasti gratis, dicono gli anglosassoni, e questo è particolarmente vero in democrazia.
«Sport, le spese sostenute per i figli
deducibili dal reddito dalle famiglie»
deducibili dal reddito dalle famiglie»
Il montiano Molea è il secondo candidato in regione alla Camera
BRUNO Molea, 58 anni, candidato alla Camera in seconda posizione in regione per Scelta civica – Con Monti per l’Italia. Lei, dei probabili parlamentari, almeno localmente è il volto meno noto. Una sua biografia in 20 parole.
«Da 30 anni lavoro nel volontariato. Sono presidente nazionale dell’Aics (Associazione Italiana cultura e sport) da sei anni. Sposato, una figlia e un nipote».
Lo chiamano Imu a scuola? Il nipote di Mario Monti all’asilo i compagni l’hanno ribattezzato spread.
«No. Quando gli chiedono che lavoro fa il nonno risponde: ‘parla’».
Il suo impegno cominciò nel Partito socialista. Perché ha deciso di tornare in politica?
«Avevo ruoli organizzativi nel Psi prima di Tangentopoli. Possiamo dire che più che un ritorno questa è una partenza in politica».
Facendo campagna elettorale le sarà capitato di sentirsi dire da qualche cittadino che Monti ha messo tasse a go-go. Cosa risponde?
«Che Monti ha governato solo 11 mesi. Che il Paese sull’orlo del fallimento non l’ha portato lui. Monti ha dovuto fare il lavoro sporco, con conseguenze soprattutto per i ceti più bassi e le imprese. Ha salvato l’Italia dal fallimento ridandole credibilità. Oggi ci sono le condizioni per abbassare le pressione fiscale, a costo di non abbandonare la politica del rigore».
Quanto ha pagato di Imu?
«470 euro».
Sa già come impiegarli quando Berlusconi glieli restituirà?
«Glieli ridarò indietro. Il mio voto non si compra».
Presidente nazionale Aics, membro del consiglio nazionale del Coni, ex membro dell’esecutivo del Forum del Terzo settore: scusi, ma da parlamentare non corre il rischio di incappare in qualche conflitto di interesse?
«No. I ruoli in Aics e Coni li manterrò».
Proposte in ambito sportivo?
«Consegnerò al presidente del consiglio un’Agenda Monti per lo sport. C’è scritto che lo sport di base è un servizio sociale e va incentivato. Introduciamo la defiscalizzazione dello sport per le famiglie. L’attività motoria dovrebbe cominciare all’asilo».
Lei fa sport?
«Facevo. Tennis e sono stato arbitro di calcio».
Monti e la foto con il cane, non si poteva evitare?
«Se non glielo avessero messo in braccio… Sono bravi i giornalisti a creare certe situazioni».
Ipotesi: tra un mese squilla il suo telefonino. Una voce che dice: ‘Ministro Molea…’. Sogno o incubo?
«Ragioniamo per assurdo? Come prima cosa realizzerei i punti sullo sport dei quali parlavamo prima».
Un tema locale da risolvere?
«Il centro storico: servono punti di eccellenza per aggregare persone e favorire il ritorno delle giovani coppie».
«Da 30 anni lavoro nel volontariato. Sono presidente nazionale dell’Aics (Associazione Italiana cultura e sport) da sei anni. Sposato, una figlia e un nipote».
Lo chiamano Imu a scuola? Il nipote di Mario Monti all’asilo i compagni l’hanno ribattezzato spread.
«No. Quando gli chiedono che lavoro fa il nonno risponde: ‘parla’».
Il suo impegno cominciò nel Partito socialista. Perché ha deciso di tornare in politica?
«Avevo ruoli organizzativi nel Psi prima di Tangentopoli. Possiamo dire che più che un ritorno questa è una partenza in politica».
Facendo campagna elettorale le sarà capitato di sentirsi dire da qualche cittadino che Monti ha messo tasse a go-go. Cosa risponde?
«Che Monti ha governato solo 11 mesi. Che il Paese sull’orlo del fallimento non l’ha portato lui. Monti ha dovuto fare il lavoro sporco, con conseguenze soprattutto per i ceti più bassi e le imprese. Ha salvato l’Italia dal fallimento ridandole credibilità. Oggi ci sono le condizioni per abbassare le pressione fiscale, a costo di non abbandonare la politica del rigore».
Quanto ha pagato di Imu?
«470 euro».
Sa già come impiegarli quando Berlusconi glieli restituirà?
«Glieli ridarò indietro. Il mio voto non si compra».
Presidente nazionale Aics, membro del consiglio nazionale del Coni, ex membro dell’esecutivo del Forum del Terzo settore: scusi, ma da parlamentare non corre il rischio di incappare in qualche conflitto di interesse?
«No. I ruoli in Aics e Coni li manterrò».
Proposte in ambito sportivo?
«Consegnerò al presidente del consiglio un’Agenda Monti per lo sport. C’è scritto che lo sport di base è un servizio sociale e va incentivato. Introduciamo la defiscalizzazione dello sport per le famiglie. L’attività motoria dovrebbe cominciare all’asilo».
Lei fa sport?
«Facevo. Tennis e sono stato arbitro di calcio».
Monti e la foto con il cane, non si poteva evitare?
«Se non glielo avessero messo in braccio… Sono bravi i giornalisti a creare certe situazioni».
Ipotesi: tra un mese squilla il suo telefonino. Una voce che dice: ‘Ministro Molea…’. Sogno o incubo?
«Ragioniamo per assurdo? Come prima cosa realizzerei i punti sullo sport dei quali parlavamo prima».
Un tema locale da risolvere?
«Il centro storico: servono punti di eccellenza per aggregare persone e favorire il ritorno delle giovani coppie».
Luca Bertaccini
(Da Il Resto del Carlino – ed. Forlì – sabato 16 febbraio 2013)
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